Mercoledì 24 Aprile 2024

Zalando, il top manager lascia: "Tocca a mia moglie"

Rubin Ritter si dimette da ceo di Zalando. "A 38 anni voglio essere un papà presente e lasciare alla mia compagna le chance di carriera"

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A 38 anni fa un passo indietro per dedicarsi alla famiglia e dare spazio alla moglie. E la decisione del top manager di Zalando fa subito il giro del mondo. Rubin Ritter ha annunciato ieri l’intenzione di lasciare a maggio il suo incarico come co-amministratore delegato della più grande piattaforma online europea della moda, per dare un cambio di rotta alla propria esistenza, e fare il papà. "Dopo oltre 11 anni ineguagliabili, nei quali Zalando per me ha avuto la priorità assoluta, vorrei dare una nuova direzione alla mia vita – ha affermato – e dedicarmi alla mia famiglia che cresce". "Io e mia moglie siamo d’accordo sul fatto che adesso la sua carriera avrà la priorità", ha aggiunto, annunciando la risoluzione di un contratto che lo prevedeva a bordo fino al 2023, nei panni del responsabile della comunicazione della strategia. Ex start-up, fondata a Berlino nel 2008, Zalando è in pole position per passare dal MDAX, indice di borsa delle imprese medie, al Dax, la piazza finanziaria dei colossi tedeschi, che allargherà il suo paniere da 30 a 40 titoli. E Ritter, a quel punto, non sarà più parte della squadra.

Il 38enne reclama invece "tempo libero e nuovi interessi, che vadano oltre Zalando". Il gruppo, che conta ormai 14mila dipendenti e 35 milioni di clienti in 17 paesi del mondo e che nell’ultimo trimestre ha segnato un fatturato da 1,85 miliardi, sarà guidato per il futuro dagli altri due co-ceo, Robert Gentz e David Schneider, secondo quanto ha reso noto l’azienda.

La scelta suona talmente particolare, da finire sotto i riflettori dei media internazionali.

Zalando, che vende anche cosmetici e accessori, ha registrato una rapida crescita a seguito delle restrizioni imposte per frenare la pandemia di coronavirus. "Ci prepariamo a chiudere l’anno piu’ straordinario della storia di Zalando", ha dichiarato Cristina Stenbeck, direttrice del consiglio di vigilanza.

Nella Germania di Angela Merkel, la cancelliera che guida la locomotiva tedesca da 15 anni, affiancata da un "principe consorte" tanto presente al suo fianco – è il suo più grande consigliere – quanto discreto, il top manager è comunque in ottima compagnia.

Appena qualche giorno fa, intervistata da Bunte, la cancelliera ha risposto laconica a chi le ha chiesto se la sua casa fosse "smart" e la lavatrice si accendesse automaticamente: "Onestamente se ne occupa mio marito". E cioè uno scienziato di rilievo internazionale, Joachim Sauer, che le sta a fianco fornendo tutto l’appoggio di cui ha bisogno da Bundeskanzlerin.

Anche il leader dei verdi Robert Habeck, fra i papabili alla successione della guida del paese, ha un profilo interessante in tal senso: padre di quattro figli, ha recentemente raccontato in un talk show, di aver condiviso i compiti familiari al 50% con la moglie, quando erano piccoli e si procurava da vivere facendo lo scrittore.

 

 

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