Venerdì 19 Aprile 2024

Whirlpool conferma: Napoli chiude il 31 ottobre

L’azienda ferma la produzione, non bastano gli aiuti promessi dal governo. Sindacati in rivolta: sarà il Vietnam

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Tra una settimana lo stabilimento Napoli di Whirlpool fermerà la produzione. L’ultimo tavolo, convocato ieri in videoconferenza al ministero dello Sviluppo economico, non riesce a cambiare il destino annunciato 18 mesi fa dalla multinazionale per i 350 lavoratori napoletani. L’accordo del 2018 e il nuovo pacchetto di aiuti da oltre 100 milioni offerto dal governo non sono bastati a convincere l’azienda a restare. "Il 31 ottobre la produzione su Napoli cesserà", dichiara subito l’amministratore delegato per l’Italia di Whirlpool, Luigi La Morgia, un’affermazione che è presa dai sindacati come "una dichiarazione di guerra". Tra i motivi della chiusura c’è anche la scarsa domanda delle lavatrici di alta gamma Omnia.

Il ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli, è costretto a "prendere atto" della situazione, che si impegna a portare al Consiglio dei ministri per valutare le iniziative da mettere in campo. Mentre il ministro del Sud, Giuseppe Provenzano, non nasconde la rabbia parlando di una scelta "estremamente grave e inaccettabile per il Paese, un vulnus che mette in discussione la credibilità stessa dell’intero piano industriale". Invitalia, che a luglio aveva prospettato opportunità nel settore automotive e avio per 272282 lavoratori, non partecipa alla riunione.

I lavoratori aspettano l’esito del confronto fermando gli stabilimenti di tutta Italia con uno sciopero di otto ore, ed è solo l’inizio della mobilitazione. "Siamo pronti a tutto", dichiara il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. E anticipa "azioni eclatanti" anche il segretario generale Fiom-Cgil Napoli, Rosario Rappa che promette: "Sarà il Vietnam per la Whirlpool. Le lavoratrici e i lavoratori riapriranno la produzioni di lavatrici a Napoli".

Oggi i lavoratori scenderanno in piazza Plebiscito e incroceranno di nuovo le braccia il 5 novembre. La richiesta al governo è quella di "costringere" l’azienda a non chiudere, o almeno dare indicazioni chiare su cosa intenda fare.

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