Giovedì 18 Aprile 2024

Wangiri o pingcall: cosa sono e come difendersi dalle truffe, i consigli

Le Wangiri (o pingall) sono due fra le truffe telefoniche più conosciute: ecco con quali meccanismi difendersi

Crediti iStock - Wangiri o pingcall, truffe telefoniche

Crediti iStock - Wangiri o pingcall, truffe telefoniche

Un fenomeno purtroppo ancora oggi molto diffuso è rappresentato dalle cosiddette wangiri o pingall: si tratta di vere e proprie truffe telefoniche nella quale molto spesso possono incappare molti consumatori e dalle quali sembra difficile (almeno in apparenza) potersi proteggere. Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.  

Cosa sono le wangiri (anche chiamate pingall)

Può capitare con una certa frequenza di ricevere sul proprio telefono cellulare delle chiamate da numeri di telefono non presenti in rubrica e dunque sconosciuti, di norma di origine estera: è possibile rendersi conto della provenienza delle chiamate controllando il prefisso, che di solito è legato a Paesi come il Regno Unito (+44), Cuba (+53) o la Tunisia (+216). Quando un utente riceve una chiamata da un numero sconosciuto di questi si possono presentare situazioni di diverso tipo. La persona dall’altra parte del dispositivo spesso non parla nemmeno e interrompe immediatamente la conversazione non appena si risponde. Oppure la conversazione potrebbe iniziare (di solito si tratta di proposte “commerciali”) interrompendosi però bruscamente. In una situazione simile un cliente inesperto (come potrebbe essere una persona anziana) è tendenzialmente portato a richiamare immediatamente per cercare di capire chi stesse chiamando. Ecco però che è proprio in questo caso che si rischia di fare il gioco dei truffatori.  

Perché queste chiamate sono pericolose?

Si tratta di una tattica molto astuta perché, con queste chiamate “di ritorno”, i truffatori sono in grado di risucchiare il credito telefonico alle loro vittime. Nei casi più gravi, inoltre, i malintenzionati potrebbero persino essere capaci di rubare il credito del conto al cliente vittima del raggiro, nel caso in cui il conto stesso fosse collegato alla SIM per il pagamento di alcune promo. In situazioni simili, per pochi minuti o secondi di chiamata l’utente potrebbe rischiare di dover pagare cifre realmente astronomiche, che finirebbero così facilmente nelle tasche di chi ha chiamato per primo. Può capitare per esempio che per tenere l’utente al telefono il più a lungo possibile il numero chiamato faccia partire una musichetta, come se lo sventurato fosse messo in attesa da non si sa bene quale servizio clienti. C’è inoltre un altro scenario da non sottovalutare, quello del vishing: in questo caso i malintenzionati possono porre delle domande alla persona a cui telefonano alle quali è possibile rispondere in modo secco con un sì o un no (“Lei è il Signor…” è un esempio classico). Bisogna porre molta attenzione a queste chiamate, avendo l’accortezza di non rispondere mai, perché le risposte potrebbero essere montate ad hoc e quei “sì” a nostra insaputa potrebbero diventare delle finte conferme rispetto a iscrizioni a servizi che altrimenti non avremmo mai attivato.

Come difendersi

Se si vuole evitare di ricevere chiamate indesiderate un’opzione utile può essere l’iscrizione al registro pubblico delle opposizioni, effettuabile sul sito www.registrodelleopposizioni.it o tramite il Numero verde: 800.265.265. In alternativa è consigliabile evitare di richiamare numeri sconosciuti, particolarmente se provenienti dall’estero. Molti telefoni ed operatori telefonici, tra l’altro, permettono di bloccare in automatico le chiamate provenienti da prefissi esteri (che già di per sé dovrebbero insospettire gli utenti, in quanto molto più rare di quelle nazionali). Attenzione anche a non farsi ingannare dal blocco di certi numeri di telefono: non è infatti assolutamente scontato che bloccando un numero non saremo più chiamati in futuro. Mantenendo alta la guardia e tenendo in considerazioni questi consigli dovremmo riuscire a proteggere i nostri telefoni cellulari e le informazioni sensibili presenti al loro interno.

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