Vittoria di Biden Via al maxi-piano da 1.200 miliardi

Il Senato Usa dà l’ok alla manovra sulle infrastrutture. Il presidente: "Creeremo milioni di posti di lavoro"

Migration

di Giampaolo Pioli

Con un voto bipartisan al Senato sul piano di infrastrutture da 1.200 miliardi di dollari e un altro piano per "trasformare l’America" da 3.500 miliardi di dollari, votato però dai soli senatori democratici, Joe Biden si ritrova le tasche piene di soldi a sei mesi dall’inizio del suo mandato. Ridà fiato e rilancia in parte le Borse mondiali ed è sicuro che "con questo maxi-piano creeremo milioni di posti di lavoro per gli americani".

I giganteschi provvedimenti economici passati nella notte dovranno adesso venir sottoposti al vaglio della Camera, ma il percorso verso l’approvazione definitiva non sembra in discesa. L’ala sinistra del partito democratico scalpita. Non condivide il quadro e le priorità delle infrastrutture e pretende che non ci siano sconti al mega piano per cambiare l’America che invece i repubblicani vorrebbero fortemente ridurre perché la copertura di spesa prevede un inevitabile aumento delle tasse per le categorie più abbienti.

Con una lettera alla presidente della Camera Nancy Pelosi il blocco dei deputati liberal ha detto chiaramente che darà il sostegno al piano delle infrastrutture, così com’è, solo quando ci sarà l’intesa anche sul maxi piano di 3.500 miliardi di dollari che contiene forti misure sull’ambiente, sull’occupazione, sulla green energy, sulla scuola e sui servizi sociali compreso un miglioramento della riforma sanitaria.

Col pacchetto delle infrastrutture che riguarda il rifacimento di ponti, strade, ferrovie e aeroporti nei 50 stati, gli uomini di Biden hanno imbarcato ben 19 repubblicani convinti che gli interventi riguardano anche le loro aree d’ influenza e potranno farli valere come credito nelle elezioni di medio termine del 2022.

Il presidente ieri ha annunciato che le sfide sono globali, riferendosi a Cina e Russia, mentre sono in arrivo nuovi aiuti al sostegno delle famiglie che riguardano i figli minori e una riduzione dei costi dell’università.

Si tratta di una corsa contro il tempo perché il 2022 è alle porte. Nel frattempo, molti investitori sono preoccupati dai contagi del Covid perché potrebbero rallentare la ripresa, e congelare anche migliaia di progetti strutturali urgenti, dei quali potrebbero beneficiare anche le industrie italiane sempre più interessate ad acquisire commesse Usa anche nei settori strategici.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro