Mercoledì 24 Aprile 2024

Visco alle banche "Rafforzatevi contro la crisi"

Il governatore dice no al polo bancario pubblico. Patuelli (Abi): abbiamo aiutato imprese e famiglie

Migration

Incertezza sulle prospettive, fiducia ai minimi. Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, ha fatto un intervento preoccupato alla riunione dell’esecutivo Abi. E ha preso la palla al balzo per mandare un messaggio al governo. "I provvedimenti in favore delle famiglie e delle imprese continueranno a essere cruciali per alleviare i problemi di liquidità, sostenere la domanda aggregata, lenire il disagio sociale e contrastare l’ampliamento delle disuguaglianze", ha detto Visco.

L’arrivo delle risorse europee del Recovery fund "non è purtroppo imminente", gli ha fatto eco il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, secondo cui "occorre che la legge di bilancio 2021 sia anche orientata al sostegno dello sviluppo con l’adozione di una nuova e rafforzata Ace per favorire il rafforzamento patrimoniale delle imprese". Patuelli ha rimarcato lo sforzo degli istituti di credito durante la pandemia in soccorso dell’economia e alla ripresa: "Gli oltre 300 miliardi delle moratorie finora deliberate lo evidenziano". Però osserva che le nuove regole sui crediti deteriorati dovrebbero essere modificate prima che entrino in vigore.

Su questo tema, però, Visco ha mandato un messaggio schietto ai banchieri. È necessario che gli istituti usino con attenzione la "flessibilità" sui crediti deteriorati prevista dalle norme, "senza rinviare l’emersione di perdite altamente probabili", continuando a "preservare adeguati livelli di patrimonializzazione". Per il governatore le banche "devono proseguire con rinnovato vigore nell’azione di rafforzamento istituzionale, organizzativo e patrimoniale".

In questo contesto, secondo Visco, le aggregazioni, "se attuate in presenza di un solido piano industriale", sono "uno dei pochi strumenti a disposizione delle banche, insieme con la creazione di consorzi e accordi tra intermediari, per aumentare l’efficienza e la possibilità di operare con successo sul mercato".

E questo perché per molti intermediari "le limitate dimensioni, insieme con la loro prevalente specializzazione, spesso non consentono di effettuare i necessari investimenti in tecnologia".

L’ipotesi di un polo bancario pubblico aggregando sotto lo Stato le banche in crisi, invece, non piace al governatore, che ricorda le "inefficienze" delle esperienze passate e sottolinea come "l’economia italiana beneficerebbe più di una pubblica amministrazione efficiente, di infrastrutture adeguate, di investimenti in innovazione e conoscenza". Occorre soprattutto fare in modo che le "banche che svolgono attività di natura commerciale operino al meglio sul piano organizzativo e gestionale, rispondendo con efficacia e trasparenza alla domanda di credito e di allocazione del risparmio di imprese e famiglie".

Elena Comelli

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro