Vino, i produttori: 1 italiano su 2 taglierà pranzi e cene fuori casa

Il sondaggio di Federvini: "Momento di grande incertezza". Coldiretti: +35% dei costi causa guerra

Vino italiano, il conto della guerra in Ucraina si fa sentire anche nelle nostre cantine

Vino italiano, il conto della guerra in Ucraina si fa sentire anche nelle nostre cantine

Roma, 8 giugno 2022 -  La guerra in Ucraina e i rincari energetici presentano il conto anche al vino italiano. I costi sono aumentati del 35%, con un impatto pesante sulle aziende vitivinicole. Il dato emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Crea diffusa in occasione dell’assemblea di Federvini alla quale ha partecipato il presidente Ettore Prandini

L’incertezza domina sovrana nel 2022, impattando sulle aspettative dei vini ma anche dei distillati, dei liquori, degli aperitivi e degli aceti per i prossimi mesi. Nel sondaggio promosso dall’Osservatorio Federvini le cifre parlano chiaro: il 91% dei consumatori pronti a cambiare le abitudini di acquisto. Il 53% ridurrà pranzi e cene fuori casa.

Le preoccupazioni degli italiani a tavola

Inflazione e conflitto in Ucraina dominano le preoccupazioni degli italiani, seguite a ruota da disoccupazione e cambiamento climatico. Da qui la necessità di reagire in tempi rapidi e con proposte specifiche.

Le tre parole chiave per ripartire

A questo proposito tre sono le parole chiave che hanno fatto da fil rouge durante l’assemblea generale Federvini che si è svolta oggi a Roma: rilancio, internazionalizzazione e reputazione.  L’export, leva importante per i settori della Federazione, è cresciuto nei primi quattro mesi del 2022 nei principali mercati di destinazione: +12% per il settore vini, +45% per il settore spirits e +4,1% per il settore degli aceti.

Vendite in calo

Il mercato interno invece comincia a risentire del peggioramento della situazione economica. Non è quindi un caso che le vendite al dettaglio in Italia siano in calo, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, del -9,6% per i vini, del -5% per gli spiriti e del -4,3% per gli aceti. Crescono, invece, i consumi fuori casa di vini e spiriti, in ragione di una dinamica largamente condizionata dall’allentamento delle restrizioni legate alla pandemia, anche se va evidenziato che il settore è ancora distante dai valori raggiunti nel 2019.

"Grande incertezza"

“E’ un momento di grande incertezza - sintetizza Micaela Pallini, presidente di Federvini -. Da mesi segnalavamo il peggioramento della situazione e oggi cominciamo a trarne le prime conseguenze. E’ necessario un confronto aperto e trasparente con il Governo e le filiere produttive: nessun settore si salva da solo. Noi chiediamo interventi di struttura e misure di mercato, in termini di semplificazioni, promozione e supporto a lungo termine per il nostro export”.