Venerdì 19 Aprile 2024

Vinitaly stappa l’edizione 2023 Brindisi all’impresa al femminile

Donne fiore all’occhiello della kermesse che apre oggi a Veronafiere, con 4mila aziende da 30 Paesi

Vinitaly stappa l’edizione 2023  Brindisi all’impresa al femminile

Vinitaly stappa l’edizione 2023 Brindisi all’impresa al femminile

di Beppe Boni

Nella grande arena da 100mila metri quadrati di Vinitaly, che oggi alza il sipario (2-5 aprile) come la prima della Scala con 4mila aziende sul palcoscenico, la presenza femminile ha conquistato spazio e autorevolezza. Ci sono molte chiavi di lettura di questa 55esima edizione, ma l’associazione Donne del vino, forte di numeri (1.050 iscritte) e azione di marketing, è sul podio guidata dalla presidente Daniela Mastroberardino.

In Italia, le donne conducono il 28% delle imprese agricole con vigneto eo cantina, il 24,8% delle imprese commerciali al dettaglio di vino e il 12,5% di quelle all’ingrosso. Dirigono inoltre il 12,3% delle cantine industriali e nel complesso il 26,5% delle 73.700 aziende italiane del vino (2017 Cribis Società del gruppo Crif). Un rilevamento (2022) di Nomisma Wine Monitor fornisce un’indicazione più dettagliata del lavoro femminile nelle imprese: in vigna e in cantina la presenza è del 14%, dato che corrisponde anche alle iscritte donne di Assoenologi. Il gentil sesso cresce di numeri e di ruolo via via che il vino si avvicina al consumatore: costituisce l’80% degli addetti al marketing e alla comunicazione, il 51% di chi si occupa di commerciale e il 76% di chi organizza l’accoglienza degli enoturisti.

E se le donne sono il fiore all’occhiello dell’edizione 2023 a Veronafiere, intorno gira vorticosamente un carosello che conferma la solidità e l’attrattività del settore vinicolo italiano e sottolinea la valenza culturale e di narrazione dello Stivale. Tutta la città in quattro giorni è vestita con l’abito di Vinitaly dentro e fuori il quartiere fieristico dove vivono 50 eventi tra arte cultura, wine talk, presentazioni e oltre 80 degustazioni che consentono di fare il giro d’Italia delle bottiglie.

Il ministro dell’Agricoltura e Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, oggi al taglio del nastro si presenta come il frate guardiano del Made in Italy per confermare che il vino è cultura e sostenere tutte le misure per il settore. Via allora al grande show con oltre 4mila aziende espositrici da più di 30 nazioni, oltre mille ‘super acquirenti’ esteri di vino italiano (da 68 Paesi) accreditati e una crescita del 43% rispetto al 2022. I buyers internazionali sono in arrivo soprattutto da Usa, Africa, Asia, con il grande ritorno di Cina e Giappone, Centro e Sud America, e naturalmente Europa.

Il vino visto da Verona mostra la bandiera di campione della bilancia commerciale con un +7,4 miliardi di euro e un fatturato di 31,3 miliardi che traina 530mila imprese dal vigneto alla rete commerciale, fra colossi e produttori di nicchia, dando lavoro a 870 mila addetti (Osservatorio Uiv-Vinitaly e Prometeia).

La massiccia presenza di buyers stranieri conferma anche la vitalità del nostro export: 7,9 miliardi nel 2022 con tendenza in crescita per l’anno in corso, che hanno generato il 54% del fatturato di settore segnalando l’industria vinicola in testa nel ranking dell’export alimentare. Lo hanno compreso le associazioni agricole, Cia, Coldiretti e Confagricoltura, tutte presenti a presidiare il ‘red carpet’ veronese. E ci siamo anche noi. Il Quotidiano Nazionale (il Resto del Carlino-La Nazione-Il Giorno) è presente con un’area dedicata dal titolo “QN meets Vinitaly“ a cura di Speed, concessionaria di pubblicità del gruppo, al centro servizi (tra i padiglioni 2 e 3). In programma nei quattro giorni interviste e talk show con operatori ed espositori.

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