Vinitaly Il turismo in un bicchiere Viaggiare è dolce tra le cantine

Ricerca di Nomisma-Wine Monitor: tra i 10 e 15 milioni di visitatori, un giro d’affari da 2,5 miliardi di euro

Vinitaly Il turismo in un bicchiere  Viaggiare è dolce tra le cantine

Vinitaly Il turismo in un bicchiere Viaggiare è dolce tra le cantine

di Letizia Gamberini

Ingrana la marcia l’enoturismo, e aumentano il numero e le tipologie di esperienze offerte in cantina. É la fotografia scattata, al Vinitaly, dalla più grande indagine realizzata sul turismo del vino. Uno studio, a cura di Nomisma-Wine Monitor, condotta fra 265 cantine e 145 comuni che va a costituire un vero e proprio Osservatorio. Un ottimo modo per festeggiare i trent’anni dalla nascita, proprio a Verona, del Movimento Turismo del Vino. E quindi si brinda a un settore che vale circa 2,5 miliardi e porta nelle regioni tra i 10 e i 15 milioni di visitatori. L’indagine è stata presentata dalla ministra al Turismo Daniela Santanché, che ha ricordato come il settore possa "offrire grandi possibilità occupazionali. Per questo dobbiamo investire nella formazione e in legge di bilancio abbiamo istituito un fondo di 21 milioni".

Dario Stefàno (Università Lumsa e Luiss Business School), a cui si deve il riconoscimento normativo sulle cantine turistiche del dicembre 2017, ha notato come le attività negli ultimi 10 anni, abbiano "raddoppiato e triplicato l’offerta di esperienze prevedendo intrattenimento, pasti, pernottamenti, serate a tema". Nel dettaglio, la tipologia di cantina turistica più diffusa è quella piccola e familiare (39%), seguita dalle cantine con rilevanza storica o architettonica (14%).

I tasti dolenti. Il 44% delle attività sono lontane dai circuiti turistici o enoturistici e la metà chiude al pubblico nel fine settimana e nei giorni festivi. Si conferma decisiva, invece, la presenza femminile, come evidenziato dall’Associazione Donne del Vino. Se le cantine turistiche sono dirette soprattutto da uomini (55%), il management della wine hospitality è soprattutto ‘rosa’ (73%). Come svelato ieri, le donne stanno diventando anche consumatrici sempre più importanti: il 41,5% nel 2021 (Osservatoio Enpaia Censis).

Sull’enoturismo molti territori hanno scommesso da tempo. "È nato con noi – considera la direttrice del consorzio Chianti Classico Carlotta Gori – lo facciamo da sempre. Poi sono arrivare le leggi, importantissime e le nostre aziende fanno grandi numeri". Per il presidente del Consorzio Brunello di Montalcino Fabrizio Bindocci "il 2022 ha fatto un più 36%, con il ritorno di turisti americani e canadesi". Grande sprint dalle Marche, che, anche con la fresca legge regionale, dell’enoturismo hanno fatto una priorità.

"I luoghi in cui il vino viene prodotto – spiega il presidente della Regione Francesco Acquaroli – attraggono moltissimo la curiosità e trasmettono emozioni: il vino è il biglietto da visita. Poi ci sono la bellezza del paesaggio, la tradizione, l’identità". Proprio in apertura della Fiera si è tenuto un convengo sulla sfida di potenziare il turismo di alto livello puntando su agricoltura e agroalimentare.

"Il vino è un grandissimo ambasciatore – conferma Marco Bruschini di Atim (Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche) –: per questo faremo con il ministero dell’Agricoltura un grande progetto di promozione".

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