Vendite moda: Balenciaga, Saint Laurent e Alexander McQueen in aumento. Stabile Gucci

Nei primi tre mesi del 2023 il Gruppo Kering non vola, ma è in progressiva ripresa

François-Henri Pinault

François-Henri Pinault

Come annunciato, le performance dei grandi gruppi del lusso internazionale hanno subìto un rallentamento nei primi 3 mesi di quest’anno, dopo gli exploit del 2022 e la ripresa di entusiasmo nelle vendite post-pandemica. Così il presidente e amministratore delegato del Gruppo Kering nell’annunciare i risultati non si nasconde e ammette sincero: "La performance di Kering nel primo trimestre è stata, come avevamo previsto, complessa. Il graduale miglioramento del business nel corso del periodo è incoraggiante, e stiamo lavorando per aumentare la desiderabilità dei nostri marchi e sviluppare la loro visibilità nei mercati più importanti. Le numerose iniziative delle nostre Maison rafforzano ulteriormente la loro attrattività ed esclusività, e consolidano le basi per una crescita redditizia e sostenibile nel tempo”.

Il tempo del lusso sfrenato è un ricordo piuttosto lontano, ora molti indicatori sono cambiati e anche il clima nel mondo con le tensioni internazionali e le preoccupazioni per le guerre diffuse non aiutano a guardare agli affari solo con risvolti positivi. Ciononostante il Gruppo Kering chiude le vendite del primo trimestre 2023 con un valore di 5,077 miliardi di euro , con un +2% tassi correnti e un +1% a tassi comparabili. Con un trend in crescita alla fine del trimestre. E gli investimenti nella manifattura italiana restano interessanti e continui anche nei prossimi mesi con nuovi stabilimenti, specie nel comprensorio fiorentino della pelletteria.

Le vendite dirette (retail), che includono l'e-commerce, sono cresciute del 4% a tassi comparabili, grazie al contributo di tutte le maison del Gruppo. La crescita è stata trainata in particolare dal buon andamento dell’Europa occidentale e del Giappone. Anche l'Asia-Pacific sta tornando a crescere, grazie alla graduale ripresa del mercato cinese. Le vendite indirette (wholesale e royalties) sono invece diminuite del 10 % a tassi comparabili, coerentemente con la strategia di razionalizzazione del canale distributivo. Le vendite in Western Europe rappresentano il 25%, in Asia Pacific il 40%, nel North America il 21%, in Giappone Japan il 7%, nel resto del mondo il 7%, su un totale di 1.673 negozi.

Venendo a guardare ai marchi le vendite del primo trimestre 2023 per Gucci si sono attestate a 2,616 miliardi di euro, (+1% sia a tassi correnti che comparabili). Numero certo non da poco anche se lontani da alcune performance straordinarie solo di un paio di anni fa. Le vendite dirette (retail) sono aumentate del +1% a tassi comparabili rispetto al primo trimestre del 2022. Tutte le principali categorie di prodotti sono in crescita, in particolare le borse, gli articoli da viaggio e l’abbigliamento donna. Le vendite indirette (wholesale) sono diminuite del 7% a tassi comparabili. All’Asia Pacific va il primato col 45% delle vendite di Gucci, poi Nord America col 21% e ancora l’Europa col 20%, su un numero di negozi totale di 534.

Buon primo trimestre per Saint Laurent con vendite pari a 806 milioni di euro (+9% a tassi correnti e +8% a tassi comparabili). Le vendite dirette (retail) sono cresciute del +14% a tassi comparabili, grazie in particolare all'ottima performance della pelletteria e dell’abbigliamento.

Le vendite indirette (wholesale) sono calate del -12% a tassi comparabili, proseguendo la fase di razionalizzazione. I maggiori successi in Asia Pacific col 31%, Nord America col 31%, Europa col 28% ma solo il 5% in un mercato sofisticato come il Giappone. Stabili rispetto al 2022 le vendite di Bottega Veneta, pari a 395 milioni di euro con tanti clienti in Asia Pacific ed Europa.

Le vendite degli altri marchi hanno raggiunto 890 milioni nel primo trimestre, in calo del -9%. Le vendite dirette, in crescita del +7%, sono aumentate in tutte le maison. Balenciaga e Alexander McQueen mostrano tendenze positive. Brioni ha registrato un altro trimestre molto positivo in tutte le regioni, grazie anche al successo delle vendite di capi su misura (bespoke). La Maison ha inoltre lanciato una collezione capsule dedicata alla donna, disponibile presso una selezione di negozi. Le vendite indirette, pari a -32% a tassi comparabili, sono il risultato della strategia di razionalizzazione del canale da parte delle Maison e della situazione del mercato statunitensi.

Buone notizie infine per le vendite di Kering Eyewear che nei primi tre mesi sono state pari a 433 milioni di euro, in crescita del +11% a tassi base comparabili, trainate dal dinamismo dei marchi in portafoglio in tutte le aree geografiche. A tassi correnti, la crescita è stata del +44% grazie al forte contributo di Maui Jim consolidato nel bilancio di Kering dal 1° ottobre 2022. Questo trimestre, Kering Eyewear ha inoltre completato l'acquisizione della società francese UNT, produttore di componenti meccanici metallici di alta precisione per il settore dell'occhialeria di lusso.  

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