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Milano - In Italia torna la voglia di viaggiare. E, dopo due anni di difficoltà, il settore del turismo vede di nuovo affacciarsi il sereno. Le premesse, del resto, sono ottime. Secondo l’osservatorio Confturismo, 23 milioni di italiani tra i 18 e i 74 sono intenzionati a partire durante l’estate, con una spesa media prevista di 1.080 euro per soggiorni di almeno una settimana. Seppure in un contesto caratterizzato da “volatilità” - soltanto 4 persone su 10 hanno già prenotato - , l’indice di propensione al viaggio torna allo stesso livello pre-pandemia a 67 punti (su scala da 0 a 100). Un chiaro segnale della voglia di passare le vacanze fuori città. Certo, sono in molti che non hanno ancora pianificato le ferie e che, probabilmente, sceglieranno all’ultimo momento. Ma i numeri, per il momento, sono incoraggianti. “Dopo due anni di profonda crisi, il turismo sta tornando ai livelli pre Covid” ha commentato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. “Le prospettive per l’estate sono positive anche se guerra, inflazione e caro energia preoccupano ancora fortemente. Per questo, le nuove misure di sostegno sono fondamentali anche per le imprese del turismo che è il settore da cui davvero può ripartire tutto il nostro sistema economico”. Insomma, nonostante la corsa dei prezzi che rischia di mangiarsi una fetta consistente dei loro stipendi, gli italiani non vogliono rinunciare alle tanto agognate vacanze estive. E, come da tradizione, in cima alla lista delle mete di viaggio c’è il mare, anche se in molti sceglieranno la montagna o un’esperienza culturale, come la visita a una città d’arte. Ma un altro parametro che certifica il desiderio di viaggiare, ed è soprattutto un indice di una maggiore propensione a spendere, è rappresentato dal “raggio degli spostamenti”. L’85% degli italiani sceglierà mete nazionali, in sei casi su dieci ...
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