Torna la voglia di vacanze: 23 milioni di italiani pronti a partire. Quanto costa?

Secondo Confturismo si è tornati ai livelli pre pandemia. Ma il Codacons avverte: si spenderà il 15% in più rispetto all'anno scorso

Fila di ombrelloni in Liguria

Fila di ombrelloni in Liguria

Milano - In Italia torna la voglia di viaggiare. E, dopo due anni di difficoltà, il settore del turismo vede di nuovo affacciarsi il sereno. Le premesse, del resto, sono ottime. Secondo l’osservatorio Confturismo, 23 milioni di italiani tra i 18 e i 74 sono intenzionati a partire durante l’estate, con una spesa media prevista di 1.080 euro per soggiorni di almeno una settimana. Seppure in un contesto caratterizzato da “volatilità” - soltanto 4 persone su 10 hanno già prenotato - , l’indice di propensione al viaggio torna allo stesso livello pre-pandemia a 67 punti (su scala da 0 a 100). Un chiaro segnale della voglia di passare le vacanze fuori città. Certo, sono in molti che non hanno ancora pianificato le ferie e che, probabilmente, sceglieranno all’ultimo momento.

Ma i numeri, per il momento, sono incoraggianti. “Dopo due anni di profonda crisi, il turismo sta tornando ai livelli pre Covid” ha commentato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. “Le prospettive per l’estate sono positive anche se guerra, inflazione e caro energia preoccupano ancora fortemente. Per questo, le nuove misure di sostegno sono fondamentali anche per le imprese del turismo che è il settore da cui davvero può ripartire tutto il nostro sistema economico”. Insomma, nonostante la corsa dei prezzi che rischia di mangiarsi una fetta consistente dei loro stipendi, gli italiani non vogliono rinunciare alle tanto agognate vacanze estive. E, come da tradizione, in cima alla lista delle mete di viaggio c’è il mare, anche se in molti sceglieranno la montagna o un’esperienza culturale, come la visita a una città d’arte.

Ma un altro parametro che certifica il desiderio di viaggiare, ed è soprattutto un indice di una maggiore propensione a spendere, è rappresentato dal “raggio degli spostamenti”. L’85% degli italiani sceglierà mete nazionali, in sei casi su dieci al di fuori della propria regione, mentre il restante 15% ha in programma di fare un viaggio all’estero, per più dei due terzi in altri Paesi europei. Infine, rispetto a un anno fa, sembra superato il timore, generato dal Covid, di passare molto tempo in contesti frequentati da persone che non si conoscono: il 31% degli intervistati ha dichiarato che andrà in albergo, una percentuale che era del 26% nel 2021, mentre il 21% affitterà una casa, contro il 34% dell’anno scorso.

Per la vacanza principale da sette giorni o più, la spesa media prevista sarà di 1.080 euro, che si riducono a poco più di 600 euro per i viaggi di durata inferiore, da tre a sette giorni. Come detto, però, l’estate degli italiani non sarà economica. Tra rincari energetici e inflazione al galoppo, la spesa per la villeggiatura potrebbe crescere del 15% rispetto al 2021. A lanciare l’allarme è il Codacons, secondo cui “gli ultimi dati Istat registrano una forte crescita dei listini del comparto turistico”. Un trend che, spiega l’associazione dei consumatori, si intensificherà nei prossimi mesi e che colpirà non solo le strutture ricettive, come alberghi e case vacanze, ma anche i trasporti e tutti i “servizi vacanzieri”, come la ristorazione. I rincari, in altre parole, peseranno sulle tasche degli italiani. Una vacanza di 10 giorni, stima il Codacons, costerà quest’anno fino al +15% in più.

Se si considerano spostamenti, pernottamenti, cibo e servizi vari, la spesa media passerà dai 996 euro a persona del 2021 ai 1.145 euro del 2022, un aumento di quasi 150 euro a testa. "Gli operatori turistici stanno scaricando sui consumatori finali i maggiori costi energetici determinati dal caro-bollette, attraverso un incremento generalizzato delle tariffe al pubblico” sottolinea il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. Si tratta di “una politica che sul lungo periodo non pagherà” ha aggiunto, “perché gli italiani, impoveriti dalla crescita dei prezzi al dettaglio e delle bollette di luce e gas, reagiranno ai rincari riducendo la spesa destinata alle vacanze e tagliando i giorni di villeggiatura”.