Mercoledì 24 Aprile 2024

Default Usa, cos’è il Tetto del debito pubblico e perché si rischia una crisi dell’economia globale

Entro l’1 giugno gli Stati Uniti devono innalzare il limite altrimenti si rischia il fallimento con conseguenze devastanti a livello mondiale e sui nostri risparmi

Un default degli Stati Uniti "minaccerebbe i guadagni per i quali abbiamo lavorato così duramente negli ultimi anni per riprenderci dalla pandemia e scatenerebbe una recessione globale che ci riporterebbe molto indietro".

Joe Biden preoccupato per la crisi istituzionale sul Debito pubblico Usa
Joe Biden preoccupato per la crisi istituzionale sul Debito pubblico Usa

L’allarme del ministro del Tesoro Usa

Lo ha detto il segretario al Tesoro Usa Janet Yellen, nel corso di una conferenza stampa a Niigata, in Giappone, dove si terrà da oggi e fino a sabato la riunione dei ministri delle finanze e dei banchieri centrali del G7.

Una situazione che, ha aggiunto, "rischierebbe anche di minare la leadership economica globale degli Stati Uniti e sollevare interrogativi sulla capacità di difendere i nostri interessi di sicurezza nazionale".

Il Tetto del debito Usa

Tutto ha origine dal “Tetto del debito Usa” che viene fissato per “legge” dal Congresso Usa (Camera e Senato). Uno sforamento di questa soglia determina un default (fallimento).

L’aumento

Se per evitare il default basta una legge cosa ci vuole a farla? Vi domanderete. Ma non è così semplice quando di mezzo c’è la politica. La Camera infatti (a maggioranza Democratica e dunque favorevole al presidente Biden) ha già dato l’ok l’ scorso 27 aprile. Ma in Senato (a maggioranza Repubblicana) la proposta si è incagliata. Il Congresso ha già alzato o sospeso il tetto del debito circa 80 volte dal 1960 di cui tre sotto la presidenza Trump, quando aggiunsero 8.000 miliardi al deficit

Il Tetto del debito Usa, a quanto è fissato?

Non è la prima volta che gli Usa si trovano in questa situazione. L’ultima volta è stata nel 2021 quando il Tetto del debito è stato fissato dal Congresso Usa a 31.400 miliardi di dollari.

Il “ricatto” Repubblicano

Ora i repubblicani, che non si erano fatti scrupolo di alzarlo per il taglio delle tasse voluto da Donald Trump, hanno votato la scorsa settimana alla Camera un disegno di legge che concede un innalzamento del tetto di 1.500 miliardi di dollari ma solo in cambio di una riduzione delle spese di 4.500 miliardi di dollari in dieci anni che colpirebbe l'agenda di Biden: dal welfare all'energia pulita, sino all'aumento delle tasse per i paperoni e le aziende.

Le conseguenze di un default Usa

Lasciando da parte le conseguenze politiche e sociali interne agli Stati Uniti legate a un default, la conseguenza immediata di un “fallimento” Usa sarebbe l’impossibilità di onorare i debiti e in primis pagare gli stipendi ai dipendenti della pubblica amministrazione statunitense. Ma è evidente che una situazione del genere per la prima economia mondiale scatenerebbe una serie di conseguenze difficilmente calcolabili su tutti i Mercati e negli Stati del mondo. Anche chi detiene il debito Usa (Buoni del tesoro statunitensi) si troverebbe con carta straccia in mano. Tanto per dare un’idea fra i maggiori detentori del debito Usa ci sono Giappone e Cina. Inutile (o forse no) dire che le ripercussioni si avrebbero un po’ su tutti i nostri risparmi perché è impensabile che un default Usa non tocchi fondi e investimenti dei risparmiatori

La dead line

Per approvare l’innalzamento del debito, il Congresso Usa ha tempo fino all’1 giugno

Il ricorso al 14esimo emendamento

Ma negli ultimi giorni si è fatta largo una nuova ipotesi e cioè che il presidente degli Stati Unito Joe Biden faccia ricorso al 14esimo emendamento. "Sto prendendo in considerazione il 14esimo emendamento, ed un uomo per cui ho un enorme rispetto, Larry Tribe, credo che sarebbe legittimo". Così Joe Biden ha ammesso, dopo l'incontro definito "produttivo" con lo Speaker della Camera Kevin McCarthy e gli altri leader del Congresso, che valutando se appellarsi al 14esimo emendamento per aggirare lo stallo in cui si trova con i repubblicani della Camera per l'aumento del tetto del debito, scongiurando così il rischio di default. Ratificato nel 1868, l'emendamento che estese agli schiavi liberati il Bill of Rights, ha anche una sezione che fa riferimento al debito pubblico: "la validità del debito pubblico degli Stati Uniti, autorizzato dalla legge - recita l'emendamento - non può essere messa in discussione". In queste settimane diversi esperti, tra i quali costituzionalisti come Tribe, hanno espresso la convinzione che Biden possa appellarsi a questo emendamento per risolvere la crisi senza bisogno di raggiungere un accordo con i repubblicani.

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