Sabato 12 Luglio 2025
ANTONIO PETRUCCI
Economia

Upcycling, l’economia circolare fra sostenibilità e nuove mode: Italia leader in Europa. Il caso virtuoso della spagnola Ecoalf

Dagli scarti un giro d’affari miliardario, soprattutto per il fashion. Secondo stime di McKinsey, il fenomeno upcycling potrebbe generare un beneficio economico netto di 1,8 trilioni di euro entro il 2030

Economia circolare fra sostenibilità e nuove mode

Economia circolare fra sostenibilità e nuove mode

È un fenomeno economico ma anche culturale, in fase di consolidamento e forte della sua indubbia valenza ambientale: parliamo dell’upcycling, la pratica di trasformare materiali di scarto in oggetti che acquistino un valore superiore.

A livello europeo, il settore dell'economia circolare è stimato in centinaia di miliardi di euro, con previsioni di ulteriore espansione per i prossimi anni. Solo nel settore della moda, il mercato dovrebbe raggiungere, secondo gli esperti, diverse decine di miliardi di dollari nei prossimi anni.  

Upcycled fashion: 16,7 miliardi di dollari entro il 2032

Il solo mercato globale dell'upcycled fashion, che rappresenta una fetta importante, è stato stimato a 9,8 miliardi di dollari nel 2024 e si prevede che raggiungerà i 16,7 miliardi di dollari entro il 2032, con un tasso di crescita annuale dell'8,1%. L'Europa, in particolare, ha mostrato una forte leadership in questo segmento, con un valore di 3,07 miliardi di dollari nel 2024 e una previsione di 7,54 miliardi di dollari entro il 2034. A livello globale, il mercato dell'economia circolare nel suo complesso era stimato a circa 339 miliardi di dollari nel 2022 e si prevede che possa superare i 712 miliardi di dollari entro il 2026.

Italia prima in Europa 

Secondo stime di McKinsey, l'adozione di principi di economia circolare potrebbe generare un beneficio economico netto per l'Europa di 1,8 trilioni di euro entro il 2030. L'Italia, con la sua innata propensione al design e alla manifattura di qualità, si conferma un attore chiave in questo scenario. Il Paese è un leader europeo nelle performance di circolarità, posizionandosi al primo posto tra le principali economie europee e secondo tra i 27 Paesi Ue per livello complessivo di circolarità.

Nel 2021, l'Italia ha raggiunto un tasso di riciclo dei rifiuti del 71,7%, superando la media europea del 64%. La produttività delle risorse italiane ha generato 3,7 euro di PIL per ogni kg di risorse utilizzate nel 2022, nettamente superiore alla media europea di 2,5 euro per kg. Il settore dell'economia circolare in Italia impiegava 613.000 lavoratori nel 2021, pari al 2,4% del totale nazionale, posizionandosi al secondo posto in Europa dopo la Germania. Gli investimenti nel settore hanno raggiunto i 12,4 miliardi di euro (0,7% del Pil) nel 2022, con un aumento del 14,5% dal 2017.  

‘Upcycling the Oceans’: l’esempio virtuoso di Ecoalf

Un esempio virtuoso nell’upcycling è costituito dal brand spagnolo Ecoalf, che col progetto ‘Upcycling the Oceans’ è riuscito, con l’aiuto di 6mila pescatori, a recuperare 1.700 tonnellate di rifiuti marini dai fondali e a usarli per produrre indumenti di qualità. Il 10% degli incassi viene devoluto alla Fondazione Ecoalf, e per ogni euro donato si rimuovono altri 600 grammi di rifiuti marini.

L’azienda negli ultimi 15 anni ha sviluppato ben 600 tessuti riciclati e riportato nella circolarità 300 milioni di bottiglie di plastica, nonché tonnellate di altri rifiuti fra pneumatici, lana, cotone e reti da pesca, risparmiando 54 miliardi di litri di acqua e 12.500 tonnellate di Co2 che sarebbero state immesse nell’ambiente per smaltire i suddetti rifiuti. L’obiettivo a medio termine è raggiungere le NetZero Emissions entro il 2030.