Unipol vuole Bper più forte e cambia i vertici Si allontanano le nozze con il Banco Bpm

Alessandro Vandelli, ad della banca modenese per sette anni sarà sostituito da Piero Luigi . Montani, ex ad Antonveneta

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di Riccardo Rimondi

Fuori Alessandro Vandelli, dentro Piero Luigi Montani. Unipol avvia il nuovo corso in Bper, a partire dalla lista per il nuovo cda, il cui rinnovo arriverà nell’assemblea del 21 aprile: una lista di sette nomi, che "non conterrà alcun esponente dell’attuale organo amministrativo di Bper", scrive Unipol. Quindi, nemmeno quello di Vandelli, che ha guidato da amministratore delegato l’istituto di credito modenese negli ultimi sette anni, caratterizzati da una forte crescita. Al suo posto il gruppo bolognese, primo azionista della banca con il 19% delle azioni, punta su un banchiere di lungo corso: Montani, classe 1954, già ad di Antonveneta, Bpm e Carige.

L’annuncio del cambio al vertice voluto da Unipol segue di pochi giorni il passo di lato di Pietro Ferrari: il numero uno di Confindustria Emilia-Romagna, da tre anni presidente di Bper, ha annunciato che non si ricandiderà per i "molteplici impegni personali e professionali". Dietro al ricambio completo del board c’è l’intenzione, per Unipol, di dare il via a una nuova fase di Bper: "Come azionisti abbiamo il dovere di guardare al futuro e di creare le migliori condizioni per passare, come dicono gli americani, dal ‘good’ al ‘great’. La banca ha fatto bene. Tutti auspichiamo che possa fare meglio", ha detto l’ad di Unipol Carlo Cimbri al Sole 24 Ore. Sullo sfondo, resta sempre l’ipotesi delle nozze con Banco Bpm. Da mesi vanno avanti i rumors sui contatti tra i vertici di Unipol e l’ad di Banco Bpm Giuseppe Castagna. Cimbri però frena: l’idea Bpm "rimane affascinante", ma "non è un’ipotesi che la banca può vagliare ora".

Più urgente, ora, l’integrazione degli sportelli di Ubi, uno dei primi compiti che Montani, se nominato, si troverà ad affrontare a partire da aprile. Tra le carte che Bper potrebbe giocarsi, una possibile integrazione con la Popolare di Sondrio, una volta trasformata in Spa: "È l’ipotesi più naturale per la storica vicinanza a Bper", riconosce Cimbri, che però assicura che "non saremo noi, legati alla Popolare Sondrio da una lunga amicizia, a forzarla a trasformarsi in Spa". Intanto il cda di Unipol gruppo giovedì ha approvato il progetto di bilancio consolidato: l’utile netto consolidato è di 864 milioni (-20,5%).

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