Giovedì 18 Aprile 2024

Unicredit vuole ripulire 15 miliardi di crediti Mps

Trattativa in salita, ma la presidente Grieco assicura sui tempi. Orcel estende il fardello in carico al governo

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di Pino Di Blasio

Non ci sarà nessuna riunione del cda di Unicredit oggi per fare il punto sulla trattativa con il ministero dell’Economia per l’acquisizione di un "perimetro selezionato" di Banca Monte dei Paschi. L’esclusiva riservata al gruppo guidato da Andrea Orcel non scade oggi, ma il 13 settembre, 40 giorni dopo l’ingresso nella data room di Mps. Ieri la presidente di Banca Mps, Patrizia Grieco, ha commentato la riunione del board Mps sulla due diligence, affermando che "l’attività sta procedendo nel rispetto dei tempi e degli impegni stabiliti". Ma più il team di manager Unicredit, guidato da Andrea Maffezzoni e Fiona Melrose, rovista tra i conti di Rocca Salimbeni, più crescono le difficoltà. Perché Orcel deve rispondere ai suoi azionisti, da BlackRock a Del Vecchio, da Caltagirone a Fondazione CariVerona, e convincerli che acquisire oltre mille sportelli del Monte nelle regioni del Centro Nord, più il marchio e Widiba, la banca online, è un’operazione molto conveniente. Permette di avere 3 milioni di clienti in più e una bella fetta di quegli 87 miliardi di depositi custoditi nelle casse di Mps.

Mentre il ministro Daniele Franco deve convincere gli azionisti di peso del governo – dal Pd di Enrico Letta candidato a Siena, alla Lega di Matteo Salvini, che ieri sotto Rocca Salimbeni ha lanciato un suo progetto alternativo – che l’operazione con Unicredit, supportata da Mediocredito Centrale e Amco, è l’unica soluzione per dare futuro a una banca con 550 anni di storia, le distanze, però, si ampliano.

Unicredit, oltre ai 4,2 miliardi di crediti deteriorati, vorrebbe escludere anche un’altra decina di miliardi di euro di crediti ’stage2’, di settori a rischio come turismo e commercio. Sommando questi 10 miliardi ai pezzi di Mps che Orcel non vuole, da Capital Services a Leasing&Factoring, oltre al Consorzio Operativo, il fardello che il governo si troverebbe a gestire sarebbe troppo gravoso. Anche perché c’è il balletto degli esuberi, da 5 a 7mila, che pesa. Per questo il fronte del piano B acquista nuovi supporter.

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