Sabato 21 Giugno 2025
ANDREA ROPA
Economia

Unicredit, prove di dialogo col Mef. Stop alla sospensiva sul Golden Power

Orcel cambia strategia, il 9 luglio la decisione del Tar. Castagna (Banco Bpm): “Confusione e incertezza”

Unicredit, prove di dialogo col Mef. Stop alla sospensiva sul Golden Power

Milano, 4 giugno 2025 – Una mossa in contropiede. Studiata a tavolino. Unicredit cambia strategia e tenta la via diplomatica, ritirando la richiesta di sospensiva al Tar contro il Golden Power imposto dal governo all’Ops lanciata su Banco Bpm. Un gesto che sa di apertura verso il Mef, ma che non scioglie i nodi del contenzioso. Il confronto giudiziario resta in piedi e sarà il Tar del Lazio a decidere nel merito il prossimo 9 luglio.

Il passo indietro della banca guidata da Andrea Orcel arriva dopo una comunicazione ricevuta dal Tesoro il 30 maggio, nella quale il Mef ha chiarito i criteri di monitoraggio previsti dal decreto. Unicredit, pur ribadendo la propria contrarietà alle condizioni imposte dal Dpcm del 18 aprile, ha preso atto del “tenore della risposta” e scelto di sospendere temporaneamente lo scontro, per “consentire un dialogo costruttivo”. Ma senza rinunciare all’obiettivo: una sentenza definitiva che faccia chiarezza sul perimetro del potere d’intervento statale.

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Andrea Orcel, chief executive officer of Unicredit SpA

La distensione, però, non è piaciuta a tutti. Il ceo di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, attacca con parole dure: “Abbiamo letto che Unicredit vuole dialogare, ma ci risulta che abbia chiesto al Tar l’annullamento della stessa lettera del Mef. Ancora una volta, confusione e incertezza”. Il manager accusa Piazza Gae Aulenti di alimentare un clima tossico che penalizza il mercato e gli azionisti: l’Ops – dice – è ormai “una delle più lunghe della storia”, con 190 giorni già trascorsi e altri 30 appena imposti da Consob. Banco Bpm, da parte sua, non ha alcuna intenzione di ritirare il ricorso contro il congelamento: “Un danno evidente per banca, clienti e investitori” sottolinea Castagna.

In mezzo, il governo osserva. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, si schiera con la linea morbida: “La via del dialogo è sempre la migliore per ottenere risultati. Ora si può parlare con Unicredit e risolvere il problema”. Ma lo stesso Tajani ricorda che il dossier resta sensibile, specie sul fronte delle attività ancora aperte in Russia, dove il governo impone l’uscita entro gennaio 2026 come condizione imprescindibile.

Il quadro resta incerto anche a Bruxelles. Entro il 19 giugno è attesa la valutazione dell’Antitrust Ue sul Golden Power italiano. Ma intanto, una prima buona notizia per Orcel è arrivata: la Commissione europea ha chiuso l’esame preliminare sul dossier, stabilendo che non ci saranno ulteriori indagini ai sensi del regolamento sulle sovvenzioni estere. Semaforo verde, dunque, ma solo sul fronte comunitario. Resta tutto da sciogliere, invece, il nodo interno della Golden Power.

Sugli altri tavoli del risiko bancario, ieri Bper ha ricevuto il via libera della Consob alla pubblicazione del documento di offerta dell’Ops sulla Banca Popolare di Sondrio. L’offerta di scambio partirà il 16 giugno e si concluderà l’11 luglio, restando sul mercato per venti sedute di Borsa. Mediobanca, intanto, incassa l’appoggio del suo patto – che riunisce l’11,8% del capitale – all’Opa su Banca Generali, in attesa del verdetto dell’assemblea, fissata per il 16 giugno, che si terrà regolarmente malgrado la richiesta di rinvio arrivata dal gruppo Caltagirone.