Mercoledì 18 Giugno 2025
ANDREA ROPA
Economia

Unicredit al Tar per il Golden Power. E attacca Banco Bpm su Anima

Savona (Consob) replica alle critiche sullo stop all’Ops: "Applicata la legge, se non gradito me ne vado" .

Savona (Consob) replica alle critiche sullo stop all’Ops: "Applicata la legge, se non gradito me ne vado" .

Savona (Consob) replica alle critiche sullo stop all’Ops: "Applicata la legge, se non gradito me ne vado" .

Il risiko bancario italiano si incaglia tra carte bollate e veti istituzionali. Dopo la sospensione di 30 giorni imposta dalla Consob, Unicredit è partita al contrattacco e ieri ha presentato ricorso al Tar del Lazio, chiedendo una valutazione formale sull’applicazione del Golden Power da parte del governo, che ha disseminato di paletti onerosi il percorso dell’Ops lanciata su Banco Bpm. Secondo la banca guidata dall’ad Andrea Orcel non ci sono i presupposti per l’attivazione dei poteri speciali dello Stato, trattandosi di un’operazione che coinvolge due soggetti italiani. Nessun pericolo per la sicurezza nazionale, quindi, e nessuna legittimità – sostiene Unicredit – per un blocco che sta alimentando incertezza nei mercati.

Lo scenario è reso ancora più complesso dalla posizione di Palazzo Chigi, che difende senza esitazioni il proprio intervento. "Noi abbiamo fatto un Golden Power, che quello è e quello resta", ha dichiarato il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, blindando l’impianto normativo alla base dello stop. Dunque nessuna apertura a una revisione del provvedimento, almeno per ora.

Intanto, la decisione della Consob – che ha bloccato temporaneamente l’Ops per consentire al mercato di avere più elementi – ha innescato una reazione a catena. Non solo Banco Bpm ha annunciato un proprio ricorso al Tar per chiedere la sospensiva, ma anche all’interno della maggioranza di governo si sono levate voci critiche. A prendere la parola, con toni decisi, ieri è stato il presidente della Consob Paolo Savona, che dal Festival dell’Economia di Trento ha rivendicato l’autonomia dell’autorità di controllo sui mercati finanziari: "Abbiamo applicato la legge. Il nostro compito è proteggere i risparmiatori e garantire la trasparenza". E sulle polemiche ha aggiunto: "Se non sono più gradito, me ne vado".

Oltre a minacciare di sbattere la porta, Savona ha definito la sospensione "una misura minima", pensata per garantire chiarezza in una fase di grande confusione, lasciando intendere che alternative più radicali sarebbero state a disposizione. Una linea condivisa anche da Freni, che ha ricordato come "la Consob è un’autorità indipendente" e che "non ci sono state critiche formali da parte del governo".

Nel frattempo l’Italia ha risposto alla Commissione Ue sulla richiesta di informazioni sull’uso del Golden Power e l’esercizio su Unicredit e Banco Bpm e la posizione sarà ora valutata. La procedura è quello dell’Eu Pilot, il meccanismo informale di scambio nel caso di una potenziale inosservanza del diritto Ue da parte di uno Stato membro, precedente alla procedura di infrazione. Sul piano strettamente finanziario, Unicredit ha rinunciato alla condizione legata all’acquisizione di Anima da parte di Banco Bpm, portata a termine senza i benefici regolatori previsti e a un prezzo più alto. Una concessione che riduce i margini di ritorno sull’investimento, ma che – sottolinea l’istituto – "non cambia la sostenibilità dell’operazione". Tuttavia, da parte di Piazza Gae Aulenti arriva anche una stoccata per Banco Bpm, che non avrebbe fornito "informazioni tempestive e trasparenti" sull’operazione, complicando ulteriormente il quadro.

Con i ricorsi al Tar, tanto di Unicredit quanto di Banco Bpm, i tempi si allungheranno, tenendo conto di un coinvolgimento poi del Consiglio di Stato. Un intreccio legale che rischia di rendere ancora più tortuoso il percorso già accidentato dell’Ops. D’altro canto però, su grandi operazioni è possibile che questo avvenga. Lo stesso sta succedendo in Spagna con l’Opa lanciata più di un anno fa da Bbva su Sabadell. Pur percorrendo la via legale, però, Unicredit non trascura quella del dialogo. La banca "rimarrà impegnata nelle discussioni con gli organi governativi competenti" e "ove possibile, per trovare un percorso reciprocamente condiviso che soddisfi tutti i requisiti legali e normativi applicabili". Ma intanto il calendario si allunga e il mercato resta in attesa. Con un’unica certezza: la battaglia per Banco Bpm è appena cominciata.