Un’alleanza europea per i giovani. Al centro l’educazione finanziaria

Firmata l’intesa tra 4 governatori delle banche centrali e il presidente dell’Osservatorio Giovani-Editori

"Se credi che l’educazione costa, prova l’ignoranza" Bisogna ripartire dalle parole del mitico rettore dell’Università di Harvard Derek Bok per comprendere Young Factor, l’evento promosso a Milano, a Palazzo Mezzanotte, dall’Osservatorio Giovani-Editori e dal suo presidente Andrea Ceccherini. Tre giorni intensi che hanno visto alternarsi sul palco i governatori delle banche centrali europee (da quello italiano Ignazio Visco a quello francese, François Villeroy de Galhau, da quello spagnolo Pablo Hernández de Cos a quello dei Paesi Bassi, Klaas Knot), i grandi banchieri (il ceo di Intesa SanPaolo Carlo Messina, quello di Unicredit Andrea Orcel e il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana Antonio Patuelli) e giovani donne ai vertici di grandi imprese italiane (Mirja Cartia d’Asero ceo del Sole24Ore e Claudia Parzani presidente della Borsa Italiana). Tre giorni intensi sfociati nella sigla del protocollo tra i quattro governatori delle banche centrali di Italia, Francia, Olanda e Spagna e il presidente dell’Osservatorio Giovani Editori, Andrea Ceccherini, che ottiene un nuovo importante successo trasformando quel progetto Youg Factor lanciato nel 2014 con Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banca Mps in un progetto di respiro internazionale.

Ma i veri protagonisti sono stati i 400 giovani, italiani ed europei, tutti studenti delle scuole superiori, che con entusiasmo, determinazione, passione, curiosità, voglia di costruire un futuro europeo ed ‘irreverenza’ si sono confrontati "da pari a pari – come ha ribadito sin dal primo giorno Andrea Ceccherini – tra chi responsabilità oggi le ha già e chi le avrà un giorno". E che, sin da ora, si prepara mettendosi in gioco in prima persona nell’educazione finanziaria. Così, sotto la sapiente ed ironica conduzione della giornalista Maria Latella, nessuna delle ragazze o dei ragazzi presenti nell’auditorio si è tirato indietro. Anzi. Si sono gettati nella mischia proprio come li aveva sollecitati a fare Ceccherini.

Tantissime le domande (precise, puntuali, incisive) con cui hanno sommerso i relatori alternatesi nei vari panel. Come Maria, arrivata a Milano da Berlino, che ha sottolineato quanto "sia importante conoscere il passato per coltivare ancora di più e concretamente il sogno europeo". O come Sara, proveniente dai Paesi Bassi, che di fronte al galoppare dell’inflazione e alla contrazione della capacità di spesa delle famiglie chiede al governatore italiano, Ignazio Visco, se "state mettendo a punto misure specifiche per sostenere i giovani che chiedono finanziamenti per studiare". Ma le curiosità sono molteplici. Dallo scudo anti-spread agli investimenti in blockchain, dalla crescita europea ai bitcoin, dal gap gender nelle aziende alle politiche monetarie dei singoli Stati. E, più in particolare dell’Europa che - ne sono convinti tutti – "deve diventare sempre più federale".

Sono giovani curiosi, vivaci, accolgono come una star il governatore dei Paesi Bassi Klaas Knot e ridono divertiti, quando l’ex direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, chiede al vice presidente della Bce Luis de Guindos, se all’Eurotower hanno qualche difficoltà di comunicazione visto che "ogni volta c’è poi bisogno di una precisazione visto che i mercati vanno immediatamente in fibrillazione, come accaduto all’indomani dell’annuncio dell’innalzamento dei tassi d’interesse". E si lanciano in una standing ovation quando, sempre, de Bortoli parlando dell’evasione fiscale evidenzia che "gli evasori votano e che alcuni politici strizzano loro l’occhio per accattivarseli". È una generazione di ragazzi che spippola continuamente sugli smartphone, che ai vestiti giacca e cravatta o ai tubini blu preferisce le t-shirt e i bermuda, ma che dimostra di essere informata, di voler apprendere e mettersi in gioco.

Così nel suo intervento conclusivo Ceccherini li ringrazia con entusiasmo "perché siete stati i grandi protagonisti di questo dialogo". "L’educazione economico-finanziaria – scandisce con forza – è un elemento essenziale per capire fino in fondo i fatti del nostro tempo ed è ormai necessaria se si vuole essere cittadini e non sudditi". La sfida europea è lanciata.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro