Giovedì 25 Aprile 2024

Una ripresa da ’cassettista’ Btp Italia per il post Covid

La nuova offerta del Tesoro da oggi a giovedì: ecco le caratteristiche

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MILANO

Un investimento da “cassettista” all’insegna della solidarietà. È il duplice aspetto del nuovo Btp Italia (che qualcuno ha già chiamato Btp-Covid) che il Tesoro offrirà al mercato da oggi fino a giovedì. I primi tre giorni dedicati al pubblico dei risparmiatori italiani e il quarto agli investitori istituzionali, anche esteri.

La sedicesima emissione del Btp Italia – la precedente è stata a ottobre 2019 con una cedola dello 0,65% e una raccolta di 6,75 miliardi – è la prima nella storia di questo titolo (cominciata nel marzo 2012 con una raccolta complessiva di 149,38 miliardi e un milione e 540mila contratti, la metà dei quali circa sottoscritti da famiglie e imprese italiane) ad avere una finalizzazione.

Finora infatti, spiega Pietro Poletto (nella foto a sinistra), Global Head of Fixed Income Products and Co-Head of Equity, Funds & Fixed Income, Secondary Markets di Borsa Italiana, il Btp Italia aveva come finalità il generico rifinanziamento del debito pubblico. Per la prima volta, invece, con questa emissione – con il collocamento sul mercato attraverso la piattaforma elettronica MOT di Borsa Italiana – il Mef indicherà nel decreto che la raccolta sarà finalizzata alla copertura delle spese (a cominciare da quelle sanitarie) relative all’emergenza Coronavirus.

In pratica chi lo sottoscriverà, oltre ad avere un rendimento con la cedola semestrale, fino alla scadenza (il titolo dura 5 anni e quindi fino a maggio 2025), darà una mano al paese. E forse questo contributo volontario (e redditizio) ne eviterà uno forzoso sotto forma di nuove imposte e magari una patrimoniale.

Il nuovo Btp Italia, aggiunge Poletto, presenta anche un’altra positiva novità rispetto alle precedenti emissioni. Il premio fedeltà, ovvero il bonus che incasserà chi lo terrà fino alla scadenza quinquennale, sarà raddoppiata dai precedenti 4 per mille all’8 per mille.

Il Tesoro (nella foto a destra, il ministro Gualtieri) stato anche abbastanza generoso in tema di rendimento. Allineato al mercato con, anche in questo caso, qualcosina di più. Se il tasso reale annuo definitivo sarà comunicato giovedì mattina (21 maggio) prima che si apra la fase 2 del collocamento (quella dedicata agli istituzionali), venerdì il Mef ha fatto sapere che il tasso reale minimo garantito non sarà inferiore all’1,40%.

Si tratta quindi di un rendimento, tenendo conto della tassazione sul capital gain più favorevole per i titoli pubblici (il 12,5% contro il 26%) rispetto ad altri strumenti finanziari, superiore all’1% netto. Non solo, aggiunge Poletto, oltre al bonus-fedeltà raddoppiato, il Btp Italia è indicizzato all’andamento dell’inflazione. Le cedole semestrali, infatti, oltre al tasso fissato dal Tesoro con il collocamento (che non prevede alcuna commissione con il prezzo al 100% e il lotto minimo di 1000 euro) terranno conto dell’andamento dell’Indice Foi, l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati al netto dei tabacchi. Se l’inflazione fosse negativa è comunque previsto un floor che garantisce che le cedole pagate non siano inferiori al tasso reale garantito definitivo.

Ma vale la pena partecipare da oggi alla sottoscrizione del Btp-Covid, rivolgendosi agli intermediari finanziari autorizzati a partire dalle banche e con una procedura di prenotazione del titolo semplificata e anche online e senza importi minimi garantiti: ovvero tutte le richieste del retail saranno esaurite?

Ovviamente, conclude Poletto, la scelta si basa sulle disponibilità ed esigenze dei risparmiatori. Il Btp Italia comunque può essere inserito all’interno di un portafogli diversificato ed equilibrato sapendo che comunque garantisce un rendimento di mercato maggiorato dal bonus-fedeltà, che mantenerlo fino alla scadenza mette al riparo da eventuali perdite del valore nominale per un eventuale rialzo dei tassi e inoltre c’è il paracadute dell’indicizzazione all’inflazione che, per esempio, può equilibrare un eventuale aumento delle rate di chi ha un mutuo a tasso variabile.

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