Giovedì 25 Aprile 2024

Un portafoglio costruito a misura del cliente Banca Aletti apre l’era della consulenza 2.0

BA3 Strategic Investment Sicav

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di Andrea Telara

Sei guardiano, idealista, intraprendente o razionale? Ecco l’interrogativo di partenza che sta alla base di una nuova soluzione di investimento proposta da Banca Aletti (nella foto tonda a sinistra l’ad Alessandro Varaldo), storica realtà della finanza italiana che oggi fa parte del gruppo Banco Bpm. Si chiama BA3 Strategic Investment Sicav ed è una società di investimento a capitale variabile, cioè uno strumento finanziario simile a un fondo comune che è assai diffuso nell’industria del risparmio gestito e che (proprio come i fondi comuni), permette di costruirsi un portafoglio ben diversificato, impiegato in tanti titoli diversi.

La particolarità di BA3 Strategic Investment Sicav è quella di basarsi su un modello di consulenza finanziaria che ha lo scopo di soddisfare bisogni dei clienti con soluzioni il più possibile personalizzate. Si tratta nello specifico del modello di consulenza BA3 (dall’espressione inglese Behavioral Advisory) che coniuga la finanza tradizionale con la finanza comportamentale in modo da proporre soluzioni di investimento coerenti con i differenti bisogni e personalità finanziarie degli individui. Dunque, con BA3 Strategic Investment Sicav vengono definiti diversi profili di investitore (che sono appunto guardiano, idealista, intraprendente o razionale) in relazione ai loro bisogni prevalenti (per esempio la protezione del capitale, l’incasso di cedole o di un flusso di reddito oppure l’obiettivo di far crescere il patrimonio nel tempo). Su questa base, vengono proposte diverse soluzioni di investimento create in collaborazione con 5 grandi case di gestione del risparmio internazionali: Fidelity International, Invesco, J.P. Morgan AM, Pimco e Pictet AM.

Il modello di Behavioral Advisory rappresenta dunque l’ultima frontiera di Banca Aletti che, dopo la nascita di Banco Bpm, è diventata l’investment center del gruppo e il polo in cui si concentrano tutte le attività di private banking e wealth management (cioè la gestione dei patrimoni dei clienti con a disposizione una ricchezza di almeno 1 milione euro). Nata quasi 200 anni fa, nel 1826, Banca Aletti ha oggi più di 21mila clienti privati e istituzionali, circa 29 miliardi di euro di asset in gestione, un organico di 300 private banker e consulenti finanziari, 500 dipendenti e 100 professionisti degli investimenti. Oltre ai servizi di consulenza finanziaria e di gestione patrimoniale, l’offerta della banca si compone oggi di soluzioni di advisory sofisticate in grado di offrire un supporto sul patrimonio complessivo del cliente e in particolare i servizi di art advisory (cioè gestione e valorizzazione di opere d’arte con finalità d’investimento), i servizi di real estate advisory (consulenza in ambito immobiliare), i servizi fiduciari e i trust (che servono per gestire i grandi patrimoni posseduti solitamente dalle famiglie imprenditoriali, che necessitano anche di programmare il passaggio della ricchezza da una generazione all’altra della famiglia) e la consulenza fiscale e legale. L’appartenenza al Gruppo Banco Bpm consente inoltre di offrire un servizio che coniuga le esigenze familiari e imprenditoriali attraverso i servizi credito e di corporate advisory nonché un accesso privilegiato ai mercati grazie a Banca Akros.

I servizi di consulenza finanziaria e di gestione patrimoniale sono costruiti con un rigoroso processo di investimento che si basa su un’asset allocation (cioè su una costruzione del portafoglio) strategica che considera i macro trend di lungo periodo di evoluzione dei mercati (mercato cinese, sostenibilità degli investimenti e il cambiamento delle abitudini di consumo legati alla tecnologia e agli aspetti generazionali) e un’asset allocation tattica che considera l’evoluzione più di breve termine mediante le view del Comitato Investimenti. In tale ambito nelle scelte di asset allocation di breve termine sono stati sviluppati, anche con primarie università internazionali, modelli di individuazione dei "rischi sistemici" e di "liquidità" che sempre più hanno un impatto sulle dinamiche di mercato.

Il cliente può scegliere due tipologie di consulenza in relazione al tempo che può dedicare alla gestione del suo patrimonio e alle sue preferenze di investimento: la consulenza avanzata di portafoglio e l’investment advisory. La prima, per i clienti che non possono confrontarsi continuamente con il loro consulente, consente di accedere con cadenza trimestrale (salvo modifiche significative del mercato) a soluzioni personalizzate di asset allocation che sono implementate principalmente con strumenti di risparmio gestito (per esempio ai fondi comuni).

Il servizio di Investment Advisory, invece, è indicato per quei clienti che desiderano un confronto continuo con un consulente dedicato e che hanno un approccio più attivo alla gestione del proprio portafoglio anche attraverso l’investimento in singoli strumenti del risparmio amministrato.

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