Sabato 14 Settembre 2024

Migliora la mobilità sostenibile, ma l'auto fossile non cede

Studio, Napoli e Roma le più colpite dalla precarietà

Migliora lievemente in Italia la mobilità sostenibile mentre persiste la dipendenza dall'auto fossile. Le città più colpite dalla precarietà nella mobilità sono Napoli con il 34% dei cittadini che non sempre riesce a spostarsi e Roma con il 33%, mentre a metà strada si trova Torino, con il 28%. A Milano e Bologna invece il livello di precarietà è intorno al 20-21%. Un italiano su tre è costretto a rinunciare agli spostamenti, sacrificando opportunità di lavoro (28%), studio (17%), visite mediche 19%) o per piacere o relazioni (25%). E' quanto emerge dal rapporto dell'Osservatorio Stili di Mobilità, giunto alla terza edizione, realizzato da Ipsos e Legambiente, in collaborazione con Unrae e presentato oggi a Roma. L'indagine è stata condotta su scala nazionale e nelle città di Milano, Torino, Bologna, Napoli e Roma, nell'ambito della Clean Cities Campaign, un network europeo di associazioni ambientaliste e movimenti di base che mira al miglioramento della qualità dell'aria attraverso l'adozione di stili di mobilità più sostenibili e alla redistribuzione dello spazio urbano a favore delle utenze più vulnerabili. Ogni settimana, evidenzia il rapporto, gli italiani trascorrono in media sei ore in viaggio. Il 64% degli spostamenti si svolge a bordo di un'auto e moto di proprietà, con una leggera diminuzione rispetto all'anno precedente, compensata dall'aumento dell'uso medio dei mezzi pubblici e dell'auto elettrica (sia privata che a noleggio), passato dall'11 al 13% al giorno, mentre rimangono stabili gli spostamenti a piedi, in bici o in monopattino elettrico, che ammontano al 22% del tempo di viaggio. Inoltre, diminuiscono del 10% circa gli spostamenti nei giorni festivi. "La mobilità è un diritto, non un lusso - rileva Legambiente - Sono necessari più treni, tram, bus elettrici, biciclette e percorsi ciclo-pedonali per tutti e la creazione di zone a 30 chilometri orari".