I datori di lavoro privati che sono in possesso della certificazione di parità di genere e che hanno diritto a un esonero dal versamento dei contributi previdenziali dell'1%, con un limite massimo di 50.000 euro annui, possono fare correzioni alla domanda all'Inps sulle retribuzioni entro il 15 ottobre. Lo fa sapere l'istituto con una nota. La domanda deve riportare la retribuzione media mensile globale, intesa come la media di tutte le retribuzioni mensili corrisposte dal datore di lavoro nel periodo di validità della certificazione e non quella del singolo lavoratore. Ai fini del riconoscimento del beneficio contributivo, la certificazione di parità di genere, rilasciata in conformità alla prassi uni/PdR 125:2022 dagli organismi di valutazione accreditati, deve riportare il marchio uni e quello dell'ente di accreditamento. "I datori di lavoro, che abbiano conseguito la certificazione in argomento entro il 31 dicembre 2023, e che abbiano erroneamente compilato il campo relativo alla retribuzione media mensile globale stimata, spiega l'Inps, possono rettificare i dati inseriti, previa rinuncia alla domanda già presentata, entro il termine perentorio del 15 ottobre 2024". Qualora il datore di lavoro non rettifichi la domanda erroneamente presentata entro il termine del 15 ottobre 2024, la stessa, qualora ricorrano tutti i requisiti di legge, sarà accolta per il minore importo determinato sulla base della retribuzione media mensile globale stimata erroneamente indicata. Infine l'Inps chiarisce che i datori di lavoro privati che hanno già ricevuto un accoglimento della domanda presentata nel 2022, non devono ripresentare domanda, in quanto, a seguito dell'accoglimento della stessa, l'esonero contributivo è automaticamente riconosciuto per tutti i 36 mesi di validità della certificazione.
Martedì 15 Ottobre 2024
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