
Federmeccanica segnala una lieve ripresa della produzione metalmeccanica nel primo trimestre 2025, nonostante le criticità persistenti.
Federmeccanica registra "che si passa dal segno meno al segno più" della produzione congiunturale nella metalmeccanica, nel primo trimestre 2025, dopo "un peggioramento continuo durato ventitré mesi", "ma - avverte - si tratta di uno zero virgola": solo "qualche flebile luce tra molte ombre ed in una fitta nebbia", come evidenzia il direttore generale Stefano Franchi presentando la 174esima indagine sull'industria metalmeccanica e meccatronica. "E' più indicativo il pesantissimo segno meno nel confronto con il primo trimestre 2024". E va considerto che con l'aumento dei costi "praticamente si produce un po' di più e allo stesso tempo si genera un po' meno ricchezza".
Nei primi tre mesi del 2025 - emerge dall'indagine - la produzione metalmeccanica/meccatronica ha segnato un +0,7% rispetto al trimestre precedente, ma su base annua si registra un calo del 5,8% "che riconosce la persistente debolezza del settore che conferma lo stato di maggiore criticità rispetto all'industria nel suo complesso (-3,4% annuo)".
Pesano anche, avverte Federmeccanica "le carenze del Piano Industria 5.0. Un buon intento che non si è tradotto in un positivo impatto, rimanendo in larghissima parte inutilizzato ed inutilizzabile", commenta il vicepresidente Diego Andreis: "Serve quindi - avverte - un cambiamento di rotta per essere più competitivi in una fase nuova, nella quale potremmo essere costretti a rivedere i contorni di catene del valore globali estremamente instabili".