
Borsa: l'Europa in rosso, corsa ai bond, vola il petrolio
Le Borse europee si trovano a metà seduta in calo, con i listini che scontano l'aggravarsi della crisi in Medioriente e i timori di un'escalazione che possa destabilizzare l'area. Il quadro macroeconomico è segnato dai timori di un nuovo rialzo dei tassi della Fed, dopo i dati sopra le attese dell'inflazione Usa di settembre, e di una frenata della Cina, evidenziata dagli indici sui prezzi al consumo e alla produzione. Milano recupera parte delle perdite e cede lo 0,5%, mentre Londra lo 0,4%, Francoforte lo 0,7% e Parigi lo 0,8%. Gli investitori preferiscono virare sui bond, con i rendimenti dei titoli dell'Eurozona in sensibile calo. Quello del Btp, che pure vede allargarsi lo spread con il Bund a quota 201 punti base, scende di tre punti al 4,71%. I future su New York sono incerti, con il Nasdaq in calo dello 0,3% e quelli su Dow Jones e S&P 500 che oscillano sulla parità. La corsa del petrolio agita i mercati, con il Wti a 86,05 dollari al barile e il Brent a 89,13 dollari, mentre rallenta il passo il gas, che sale dello 0,8% a 53,4 euro al megawattora. A Piazza Affari vanno male i titoli del risparmio gestito, con Banca Generali (-3,7%) e Fineco (-3,2%), accompagnati da Diasorin (-3,9%), Prysmian (-3,1%) e Campari (-3%). Prende invece il largo Tim, che balza del 3,8%, sulle attese per l'arrivo dell'offerta di Kkr per la rete, bene anche Bper (+2,3%), promossa da Barclays con Mps (-0,2%), e l'Eni (+1,4%), che balza in scia al petrolio con le tensioni in Medioriente.
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