Cybersecurity: 'principianti' 20% delle pmi, solo 14% 'mature'

Rapporto Confindustria-Generali. Bonomi, sostenere investimenti

Il 20% delle piccole e medie imprese è "principiante" in materia di rischi cybersecurity, solo il 14% è "maturo", ha "un approccio strategico e la capacità di valutare il rischio cyber e di mitigarlo". E' lo scenario che emerge dal primo 'cyber index pmi", nuovo rapporto sullo stato di consapevolezza in materia di rischi cyber all'interno delle pmi promosso da Confindustria e Generali con il contributo scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano e la partnership istituzionale dell'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. Una "esperienza unica", sottolinea il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi: "E' la prima volta che si fa uno studio così approfondito. Anche in Europa è la prima volta che si lavora così, insieme, con le istituzioni e importanti imprese". Confindustria, ricorda il leader degli industriali "quattro anni fa quando forse di digitale si parlava poco, ha istituito una vicepresidenza ad hoc. Ha compreso in anticipo "l'accelerazione che ci sarebbe stata" con l'emergenza Covid", è stata "consapevoli che il digitale è la transizione trasversale per tutte le altre. E' stato l'inizio di percorso stimolante, di consapevolezza. E' proprio il tema della consapevolezza quello su cui dobbiamo lavorare tantissimo come imprenditori, è un tema ancora troppo sottovalutato". Mentre, prosegue, "quello che possiamo chiedere al Governo è un supporto agli stimoli e gli investimenti: i budget sono ancora molto contenuti, soprattutto nelle pmi. Abbiamo un problema di investimenti in generale, figuriamoci in questo settore con budget molto bassi".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro