"Con l'Energy Release le imprese energivore possono ora abbattere i costi energetici fino ad un terzo dei loro consumi annui per i prossimi tre anni e investire in progetti rinnovabili. Sarà fondamentale una grande partecipazione delle aziende per estendere al massimo i benefici della misura". Lo scrive Confindustria in un comunicato, al termine di un convegno sull'argomento presso la sua sede di via dell'Astronomia a Roma. L'Energy Release è stato varato con un decreto del Mase del 23 luglio scorso. Il provvedimento prevede che un'impresa energivora che realizza un impianto a fonti rinnovabili possa chiedere allo stato per tre anni un anticipo di energia elettrica a prezzi calmierati, fino al 50% della corrente che l'impianto a rinnovabili genererà. Questa elettricità verrà poi restituita allo Stato in 20 anni, allo stesso prezzo dell'anticipo. Il ministro Pichetto ha dichiarato che col provvedimento verranno erogati dai 20 ai 25 Terawattora all'anno per tre anni. Le imprese energivore in Italia sono circa 3.800, di cui 400 grandi imprese e 3.400 pmi: alimentare, chimico-farmaceutico, automotive, informatica e telecomunicazioni, petrolchimica e raffinazione, tessile, vetro, ceramica, cemento, lavorazione del legno, dei metalli, della gomma e della plastica. Per il delegato del presidente di Confindustria per l'Energia, Aurelio Regina, "i differenziali fra l'Italia e le altre borse elettriche europee si stanno allargando: lo scorso mese il prezzo elettrico italiano è stato pari a 128,44 euro al Megawattora, 57% in più della Germania, 41% in più della Spagna e 135% in più della Francia". L'Energy Release, ha aggiunto, "potrà alleggerire la pressione competitiva sulle aziende, se risulterà sufficientemente partecipato".
Giovedì 10 Ottobre 2024
Ultima oraConfindustria, con Energy Release meno costi per le aziende