Gli indici Pmi dell'Eurozona e degli Stati Uniti non hanno dato particolari indicazioni sulla reazione dell'economia ai tassi sempre elevati delle banche centrali e per le Borse è stata una seduta passata attorno alla parità. Milano ha chiuso infatti con l'indice Ftse Mib in marginale rialzo dello 0,05% a 27.572 punti e con l'Ftse All share in identico aumento dello 0,05% a quota 29.348. I mercati azionari del Vecchio continente si sono comunque mossi in terreno generalmente positivo: la Borsa migliore è stata quella di Parigi, che ha chiuso in aumento dello 0,6%, seguita da Francoforte (+0,5%) e Amsterdam (+0,3%). Più cauta Londra, cresciuta dello 0,1% finale, mentre Madrid ha concluso in ribasso dello 0,2%. Prezzo del gas in ribasso sul mercato di Amsterdam, sceso del 3% finale a 49 euro al Megawattora, mentre è stata una giornata di rialzo per lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni. Il differenziale, dopo aver anche superato brevemente i 200 punti base, ha chiuso a quota 199 dopo un avvio a 195 'basis point', con il rendimento del prodotto del Tesoro al 4,81%. Debole l'euro contro il dollaro, sceso anche sotto quota 1,06. In questo clima in Piazza Affari nel paniere a elevata capitalizzazione i titoli migliori sono stati Moncler, Erg e A2a, tutti saliti di due punti percentuali. Bene anche Leonardo (+1,6%), Enel (+1,4%) e Unicredit, salita dell'1,3% dopo i conti. In calo di mezzo punto Tim 0,25 euro, deboli Pirelli (-1,9%), Nexi (-2%) e Bper, scesa del 2,6% finale a 2,9 euro. Tra i gruppi a minore capitalizzazione, scivolone per Mfe-Mediaset: il titolo B, quello più rappresentativo con dieci diritti di voto, ha chiuso in calo del 6,3% a 2,63 euro mentre l'azione A ha ceduto il 5,7% a 1,8 euro, con scambi importanti. Secondo gli operatori hanno pesato questioni tecniche legate al recente aggregamento azionario, le possibili tensioni con il governo e i primi report in vista dei conti trimestrali.
Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro