
Ha chiuso in calo Piazza Affari (-0,69% a 28.385 punti) tra scambi sotto la norma per 1,93 miliardi di euro di controvalore. In ribasso a 188,3 punti il differenziale tra Btp italiani e Bund decennali tedeschi contro i 189 segnati nella vigilia in chiusura e i 190 dell'apertura odierna. In ribasso di 9,5 punti al 4,53% il rendimento italiano, mentre quello tedesco ne ha persi 8 al 2,65%. Ancora una volta sono state le trimestrali a determinare le sorti del listino, insieme all'andamento del greggio (Wti -3,7% a 77,82 dollari al barile), che ha frenato Eni (-2,54%), tra i titoli più pesanti dell'intero paniere, insieme a Tenaris (-3,09%) e Saipem (-2,08%). Ma la peggiore è stata Cnh (-7,46%), che ha annunciato il riacquisto di titoli fino a 1 miliardo di euro, l'addio a Piazza Affari da inizio 2024 e i conti dei 9 mesi, con il taglio delle stime sui ricavi. Effetto conti anche su Fineco (-2,78%). Vendite su Prysmian (-2,58%), Erg (-1,69%), Moncler (-1,67%) ed Mps (-1,52%) alla vigilia dei conti. Deboli anche Stellantis (-1,31%), Inwit (-1,21%), Pirelli (-1,09%) e Banco Bpm (-0,82%), che ha diffuso la trimestrale a borsa chiusa insieme a Enel (-0,44%). Più caute Tim (-0,68%), Amplifon (-0,43%) e Leonardo (-0,39%). Relativamente pochi i rialzi significativi, limitati a Recordati (+2,06%), Campari (+1,82%) e Nexi (+1,14%). Bene anche Poste (+0,98%) e Diasorin (+0,9%), più caute invece Stm (+0,58%), Terna (+0,54%), Unicredit (+0,53%) e Snam (+0,27%), a due giorni dalla trimestrale.
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