La Banca centrale cinese (Pboc) ha tagliato il tasso sui prestiti a medio termine (MLF) per un valore di 300 miliardi di yuan (42,66 miliardi di di dollari ad alcune istituzioni finanziarie al 2,00%, rispetto al precedente 2,30%, già limato di 20 punti base a luglio. La mossa è maturata all'indomani del composito pacchetto di misure annunciato dal governatore Pan Gongsheng per risollevare l'economia e centrare l'obiettivo governativo di un Pil di "circa il 5%" nel 2024. Il taglio al tasso Mlf, che è il benchmark della Banca centrale per prestare denaro alle istituzioni finanziarie, è il secondo operato in poco più di un anno, nel mezzo degli sforzi di Pechino per stimolare la crescita economica in stallo. L'ultimo intervento è di luglio (20 punti base), dopo la limatura di 15 punti base di agosto 2023, quale parte delle misure per sostenere la ripresa post-pandemia della Cina. La serie di misure adottate su un'ampia gamma di tassi e sulla riserva obbligatoria della banche (ieri Pan ha anticipato una riduzione di 50 punti base "nel prossimo futuro", più un'altra di 25-50 entro la fine del 2024 se vi saranno le condizioni) rimarca ancora il ricorso della Cina alla leva monetaria per rianimare soprattutto la fiducia delle imprese e la domanda delle famiglie, nell'ambito della grave crisi del settore immobiliare e dei deboli consumi. Sull'economia, inoltre, continuano a pesare i consumi deboli, i rischi della deflazione e l'ansia per la disoccupazione dove la componente giovanile ad agosto è schizzata al 18,8%.
Sabato 5 Ottobre 2024
Ultima oraBanca centrale cinese lima al 2% i tassi Mlf a un anno