Sanzioni alla Russia. Quanto la crisi Ucraina peserà sulle nostre tasche

Gas alle stelle, petrolio alla soglia critica dei 100 dollari al barile e produzione di carbone "a rischio". Aumenti anche per la pasta a causa delle forniture di grano

Un gasdotto

Un gasdotto

Continua a salire il prezzo del gas mentre quello del petrolio, nella serata di ieri, ha raggiunto la soglia critica di 100 dollari al barile, il livello più alto da sette anni. Le sanzioni adottate da Stati Uniti e Unione europea nei confronti di Mosca avranno implicazioni sull'economia occidentale. E non potrebbe essere altrimenti in un mondo globalizzato e iper-connesso dove l'approvvigionamento è una delle variabili decisive come dimostrato, ad esempio, dalla carenza di microchip che sta mettendo in ginocchio diversi settori industriali. Nel braccio di ferro tra Occidente e Russia in gioco ci sono materie prime fondamentali come gas e petrolio, ma non solo, con il rischio di una guerra per le materie prime. Non meno gravi, per l'Italia, gli aumenti della pasta (+10% rispetto all'anno scorso) e del pane (+3,9%) perchè quattro grandi esportatori - Ucraina, Russia, Kazakistan e Romania - spediscono grano dai porti del Mar Nero che potrebbero subire interruzioni a causa di qualsiasi azione militare o sanzione.

Gas

I futures europei del gas naturale sono particolarmente sensibili alle ultime notizie, perché la Russia fornisce più di un terzo dell'offerta europea, con una parte che passa attraverso i gasdotti in Ucraina. Martedì i futures sul gas sono aumentati del 13,8% all'inizio delle contrattazioni, per poi scendere leggermente a circa 80 euro al megawattora, con un aumento di quasi il 10%. Nella giornata di ieri la Germania ha sospeso l'autorizzazione del gasdotto Nord Stream 2, come risposta alla decisione di Mosca di riconoscere le due regioni separatiste e la notizia jha provocato subito le reazioni del mercati. Ad inizio contrattazioni, all'hub olandese Ttf il contratto viene scambiato a 83,04 euro per Megawattora, in rialzo del 4% rispetto all'ultima sessione (quando il prezzo era gia' balzato a +11%).

Petrolio 

Dopo che i prezzi del petrolio hanno trascorso una settimana più o meno piatti, l'incertezza ha attanagliato i mercati negli ultimi giorni. I prezzi sono aumentati domenica quando più truppe si sono ammassate al confine con l'Ucraina, quindi sono diminuiti di nuovo poiché le soluzioni diplomatiche sembravano più plausibili. Sul Nymex di New York il prezzo del greggio Brent, il benchmark internazionale, si è avvicinato ai 100 dollari al barile prima di scendere a circa 97 dollari al barile, con un aumento del 2%. Il West Texas Intermediate è stato scambiato a quasi 94 dollari al barile, con un aumento di circa il 3%.

La guerra mineraria

 Una "crisi geologico-politica per la gestione dei possenti giacimenti minerari presenti nell'Ucraina", una "guerra mineraria, per le fonti energetiche fossili" visto che l'Ucraina, estesa appena due volte l'Italia, "vanta ricchi giacimenti di materie prime come carbone, minerali di ferro, gas, petrolio, argilla, uranio. All'Ucraina appartiene il record nella produzione del carbone all'interno dell'Europa e occupa il tredicesimo posto nel mondo per la sua produzione. È il quarto Paese in Europa per riserve di gas e petrolio. Nel territorio ucraino sono presenti i più grandi giacimenti di uranio d'Europa''. Così Antonello Fiore, geologo e presidente della Società Italiana di Geologia Ambientale.