Sarebbero circa 3 milioni gli italiani che, solo nell’ultimo anno, sono stati raggirati o hanno subito vere e proprie truffe nell’ambito delle carte elettroniche. Con un danno economico medio pari a circa 196 euro. È quanto emerge dall’indagine commissionata da Facile.it, portale di comparazione di tariffe tra i più noti in Italia, agli istituti di ricerca mUp Research e Norstat. Guardando più nel dettaglio ai dati dello studio, oltre 2,8 milioni di persone sono incappati, negli ultimi 12 mesi, in questo genere di frode che, nel caso delle carte elettroniche, può passare tramite e-mail (37,7% dei casi), falsi siti web (28,8%) o sms (26,7%).
Le vittime: chi sono e come reagiscono al raggiro
L’indagine traccia un identikit della vittima più comune di questo tipo di reato: si tratta, in genere, di un individuo di sesso maschile (7,2%, rispetto al 5,9% del campione femminile), appartenente alla fascia d’età 18-24 anni (13,3%) e, a dispetto di quanto si possa pensare, in possesso di un titolo di studio universitario (7,1%, rispetto al 6,2% rilevato tra i non laureati). Dopo aver subito una frode legata a una carta di debito, di credito o prepagata, il 30,8% di chi è caduto in trappola decide di non denunciare, sia per ragioni economiche (il danno è basso o si è sicuri di non recuperare quanto perso), sia per motivi di natura psicologica. Ci si sente, in un certo senso, ingenui ‘per esserci cascati’, o si ha il timore di essere scoperti dai propri familiari.
Come avvengono le truffe
In Italia i pagamenti digitali - ovvero quelli che non prevedono l'uso di contanti – sono cresciuti, nel primo semestre del 2022, del 22% rispetto allo stesso periodo del 2021. Si stima che arriveranno a 400 miliardi di euro alla fine dell'anno. Le carte di pagamento sono già utilizzate abitualmente da più di 8 italiani su 10, seguite da quelle contactless, di cui usufruisce il 78% degli italiani. Il contactless interessa, tra l’altro, i pagamenti tramite smartphone, anch’essi in crescita, i pagamenti con app dedicate e quelli effettuati attraverso app bancarie.
Proprio al contactless è legata una pratica assimilabile a un ‘furto a distanza ravvicinata’: il pagamento contactless, come suggerisce il nome, consente infatti di pagare senza contatto, ovvero senza dover inserire la tessera all'interno di un terminale di pagamento.
Semplicemente, la si avvicina al lettore per concludere una transazione, velocizzando così le operazioni sia per l'acquirente che per il venditore. Sarebbe sufficiente, dunque, dotarsi di un lettore pos portatile, di quelli che non richiedono il collegamento alla rete elettrica, e avvicinarsi alla tasca in cui la vittima tiene la carta, per effettuare una transazione a sua insaputa. L'importante è che l'importo sia inferiore alla soglia (di solito 25 o 50 euro) oltre cui è necessario inserire il codice pin. Ma ci sono molte altre truffe che possono essere perpetrate ai possessori di carte elettroniche, sia nell’ambito delle transazioni fisiche che digitali: dal phishing (un truffatore, spacciandosi come rappresentante di un ente o azienda affidabile, inganna la vittima convincendola, con email o sms, a fornire informazioni personali, dati finanziari o codici di accesso) alle compromissioni di e-mail aziendali, fino a operazioni di social engineering (ingegneria sociale) usate per scoprire password, violare sistemi informatici e ottenere dati privati di una o più persone.
Attenzione alle rate
Preoccupa molto, specie negli ultimi tempi, il cosiddetto ‘Bnpl’ (la formula ‘compra ora, paga in tre rate’ che compare sempre più di frequente accanto a beni e servizi venduti online, anche di importi assai modesti). È un tipo di finanziamento a breve termine, che consente ai consumatori di comprare subito su un sito di e-commerce e di pagare successivamente, senza costi. Il processo coinvolge consumatori, società finanziarie e commercianti. I truffatori possono fare vari acquisti usando i dati di una carta digitale rubata, senza correre il rischio di vedersi negare la transazione. Si calcola che, nel 2023, questo tipo di frodi raggiungerà un valore globale di 48 miliardi di dollari.
Come difendersi
Ecco, dunque, cinque semplici regole da seguire per mettersi al riparo dai malintenzionati:
- La tecnologia può venire in nostro soccorso. Per tenere sempre sotto controllo i movimenti della carta è possibile attivare le notifiche sms o quelle dell’app della banca, così da ricevere un messaggio sul proprio smartphone nel momento in cui viene utilizzata una delle carte collegate al conto. Ciò consente, in caso di furto, di intervenire immediatamente.
- L’estratto conto non è da sottovalutare. Il riepilogo delle spese, o estratto conto, è uno strumento importante non solo per monitorare le uscite, ma anche per rilevare eventuali anomalie ed errori di pagamento (ad esempio, un doppio addebito). In casi come questo, è bene sapere che, di norma, si hanno a disposizione 60 giorni per disconoscere il pagamento.
- Attenzione ai pagamenti non tracciati. Quando fate acquisti online diffidate da richieste di pagamenti non tracciati (ad esempio, la ricarica di una carta prepagata): è la modalità preferita dai malintenzionati. Allo stesso modo, è bene fare attenzione anche a quei siti (magari non particolarmente noti al grande pubblico) che non permettono metodi di pagamento alternativi alla carta di credito.
- L’antivirus può fare la differenza. Che sia tramite smartphone o computer, quando si opera online è importante dotare il dispositivo di un antivirus, per proteggerlo da eventuali intrusioni.
- Codice Pin e carta non vanno mai insieme. Per evitare che, una volta sottratta, la carta sia usata liberamente, il consiglio (mai scontato) è di non tenere mai il codice di sicurezza nel portafoglio assieme alla carta e, in ogni caso, di camuffarlo per renderlo irriconoscibile.