Giovedì 18 Aprile 2024

Tria rassicura la Cina: lo spread scenderà

Missione in Asia: "Non cerco compratori del debito". Ma l'Ocse certifica lo stallo

Il ministro dell'Economia Giovanni Tria (Ansa)

Il ministro dell'Economia Giovanni Tria (Ansa)

L’Italia non ha dunque il «problema» di cercare acquirenti per il proprio debito, né tantomeno chiederà alla Cina di comprare Btp. L’obiettivo della lunga visita (fino al primo settembre), spiega Tria, è «rafforzare ulteriormente i rapporti economici tra i due Paesi, che possono trarne reciproco vantaggio, non certo quello di cercare compratori per i titoli del debito pubblico». Proprio in questa ottica Cdp e Intesa Sanpaolo hanno firmato un accordo per sostenere le imprese italiane in Cina.

Le parole del ministro, però, arrivano proprio nel giorno in cui l’Ocse certifica che l’Italia è la più lenta tra le economie avanzate: nel secondo trimestre 2018 il Pil è cresciuto dello 0,2% dopo l’espansione dello 0,3% del primo quarto dell’anno. A parte la Francia, stabile allo 0,2%, gli altri big del G7 hanno tutti accelerato. Gli Usa hanno raddoppiato il ritmo di crescita, passando dallo 0,5% del primo trimestre all’1 del secondo, il Giappone è passato da un -0,2% a +0,5%. In Germania il Pil è salito a +0,5% dal +0,4 di inizio 2018 e il Regno Unito a +0,4% da +0,2.

Rispetto alla primavera, il vento sembra decisamente cambiato e nuove misure protezionistiche potrebbero ulteriormente danneggiare l’economia italiana, votata all’export. Un’eventuale escalation della guerra dei dazi tra Usa e Cina potrebbe pesare ulteriormente sulla ripresa della nostra economia: «L’economia italiana – insiste Tria – sarebbe sicuramente danneggiata dall’affermarsi di politiche protezionistiche, sia direttamente sia indirettamente, poiché quella italiana è un’economia di trasformazione, che ha sempre prosperato nei periodi di sviluppo del commercio internazionale e di apertura dei mercati».

Il rallentamento complicherà presumibilmente anche i calcoli di finanza pubblica. Tenere fede all’impegno di riduzione del debito non sarà impresa semplice. Nel Def di aprile, il quadro tendenziale indicava un progressivo calo, al 130,8% del Pil quest’anno e ampiamente sotto il 130% nel 2019. In entrambi i casi però il Pil era stimato più alto e soprattutto erano dati per scontati incassi da privatizzazioni, sia quest’anno che il prossimo, pari allo 0,3% del Pil. Tria, però, si dichiara certo che la legge di bilancio rassicurerà i mercati e rafforzerà la fiducia nell’Italia.

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