Mercoledì 24 Aprile 2024

Tria: "Riforme graduali, inutile sforare il deficit se lo spread si mangia le risorse"

Il ministro dell'Economia da Cernobbio rassicura i mercati. "Nuovi strumenti per aumentare la crescita"

Giovanni Tria al Forum Ambrosetti di Cernobbio (Ansa)

Giovanni Tria al Forum Ambrosetti di Cernobbio (Ansa)

Cernobbio (Como), 9 settembre 2018 - Riforme graduali in cinque anni, rispetto dei vincoli di bilancio e "attenzione ai mercati". Sono i tre messaggi chiave che il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha mandato alla platea di Cernobbio al forum Ambrosetti. Una rassicurazione su tutti i fronti che punta a stendere un più spesso velo di sicurezza sulle dichiarazioni di diversi esponenti del governo che, nei giorni scorsi, avevano mandato in fibrillazione i mercati. Non solo riforme "nei limiti delle coperture che saremo in grado di trovare e dei limiti consentiti dalle regole europee" ma anche con un occhio ai mercati finanziari perché, sottolinea il ministro, "è inutile trovare due o tre miliardi se poi ne perdiano tre o quattro nei tassi di interesse". Come dire: con lo spread non intendiamo scherzare.

Al leader degli industriali, Vincenzo Boccia, che in mattinata aveva chiesto al governo di passare dalle parole ai fatti e di prendere la strada della concretezza, risponde: “Ora (con la manovra) dalle dichiarazioni si passerà ai fatti e lo spread scenderà. I mercati non ci hanno creduto ad agosto ma è un problema che abbiamo alle spalle”. Certo, ora bisognerà "cercare di bilanciare l’uso delle risorse nell’attuazione graduale dei vari interventi" con un "piano quinquennale". Non un’operazione fracile, sopratutto dal punto di vista degli equilibri tra alleati di governo che, alla prova dei fatti, dovranno dimostrare al proprio elettorato di aver rispettato le promesse elettorali. A partire da flat tax e reddito di cittadinanza che, a quanto pare, saranno inizialmente solo un assaggio. Resta il principe dei problemi: "Cresciamo un punto di pil in meno rispetto all’Europa", ammette Tria, annnciando lo studio di nuovi "strumenti operativi" per attivare i 150 miliardi di investimenti già nelle pieghe dei bilanci per un piano, anche qui, quinquennale. Semplificazione e riduzione fiscale, comunque, saranno la bussola della prossima manovra.

Tanto basta per far "scoppiare la pace" tra governo e industriali, come ha dichiarato lo stesso Boccia. Ma è una pace armata, che attende la prova dei fatti: taglio delle tasse, aumentare la produttività e, soprattutto, realismo senza "cavalcare la rabbia". La lista della spesa di Confindustria è lunga ma, intanto, sulle sponde del lago di Como a Cernobbio splende il sereno.

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