Mercoledì 24 Aprile 2024

Tria: "Nessuno ci chiede una manovra correttiva"

Il ministro dell'Economia: "Crescita vicino allo zero, si è fermato il manifatturiero". Bisogna approvare in fretta lo sblocca cantieri

Il ministro Tria al Festival Nazionale dell'Economia Civile di Firenze (Ansa)

Il ministro Tria al Festival Nazionale dell'Economia Civile di Firenze (Ansa)

Firenze, 31 marzo 2019 - "Nessuno chiede all'italia una manovra correttiva", assicura il ministro dell'Economia Giovanni Tria intervenendo al Festival dell'Economia civile. E sottolinea: "In questi giorni si approveranno i decreti sblocca cantieri e poi le misure necessarie per contrastare la stagnazione, questo rallentamento. Spero anche prima del Documento di economia e finanza". Quanto alla crescita, il ministro lancia l'allarme: nel 2019 si avvia "verso lo zero" perché "si è fermata la Germania".

QUESTIONE DI CRESCITA - La crescita in Italia nel 2019 si avvia "verso lo zero" perché"si è fermata la Germania" e quindi "si è fermata e rallentata la parte più produttiva dell'Italia, la parte del manifatturiero che è legata al settore manifatturiero in Germania", spiega Tria. "Ci vuole la crescita" ma "se guardiamo al tipo di crescita ci può essere una crescita con un modello sbagliato che alla fine porta alla non crescita", ha aggiunto.   Tria ha poi ricordato che "c'è stato un modello tutto orientato solo alle esportazioni, di tipo mercantilista, si è pensato che alcuni Paesi fossero permanentemente in surplus... questo la Cina l'ha capito e ha cambiato modello". Insomma, secondo il ministro "è stata trascurata la parte dell'economia perché il Pil cresce ma non si tiene conto della domanda interna e dell'equilirio della crescita".

Il problema, ricorda Tria, è che l'Italia "da dieci anni cresce un punto percentuale in meno del resto d'Europa, significa che la nostra economia è allo 'zero' mentre la Germania riesce a rimanere allo 0,7-0,8 per cento", ha aggiunto.

IL SISTEMA DELLE BANCHE - "A parte alcuni casi, che sono veramente pochi, di malagestione delle banche italiane, il sistema bancario italiano è uno dei più sani d'Europa e forse del mondo - assicura Tria - Dopo la crisi del 2008 questo era chiaro non avevamo titoli velenosi, derivati pericolosi, tossici, come le avevano e in alcuni casi hanno ancora molte banche europee, in primo luogo tedesche", ha aggiunto.  Secondo il ministro "la crisi bancaria italiana viene dalla seconda recessione e lì che è venuto fuori il problema" perché "le regole internazionali si sono molto irrigidite, ponendo oneri al sistema bancario, e quello italiano era molto indebolito". Oggi, però, "il sistema bancario italiano si è consolidato e gli npl si sono ridotti di molto, dimezzati", ha proseguito il ministro sottolinenando come "il sistema bancario italiano non ha qualcosa da nascondere, sono altri i sistemi bancari che hanno problemi da nascondere".

CORRUZIONE - In Italia "c'è voglia di fare, non di piangersi addosso. C'è una spinta che vuole fare e togliere 'lacci e lacciuoli', come si diceva negli anni 70-80". Il punto di partenza di ogni provvedimento e decisione - sottolinea - sarà "tenere sotto controllo la corruzione e le patologie che si possono presentare".  Insomma, "bisogna avere equilibrio" perché, aggiunge Tria, "sono conconvinto che in Italia non ci sia più corruzione rispetto ad altri Paesi: magari c'è più contrasto e quindi i fenomeni emergono di più". E aggiunge: "In Italia, ho sempre detto, si è legiferato soltanto per la patologia della situazione e non per la fisiologia... Poi si combattono le patologie ma nessuno vuole lo stato di polizia, una dittatura".

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