Tregua fiscale, le nuove scadenze Tempi più lunghi per le sanatorie

La guida di Unimpresa sulle liti pendenti: dal ravvedimento operoso speciale alla rinuncia in Cassazione

Tregua fiscale, le nuove scadenze  Tempi più lunghi per le sanatorie

Tregua fiscale, le nuove scadenze Tempi più lunghi per le sanatorie

di Franca Ferri

C’è più tempo per aderire alle sanatorie tributarie introdotte con l’ultima legge di bilancio, grazie a una serie di novità introdotte con il cosiddetto decreto bollette (dl 34 del 2023). Cittadini e imprese avranno tempo fino all’autunno per aderire a una serie di misure il cui termine scadeva il 31 marzo. Il provvedimento riguarda il ravvedimento operoso speciale, l’adesione delle violazioni formali, la definizione degli accertamenti, la chiusura delle liti pendenti, la conciliazione giudiziale agevolata e la rinuncia facilitata dei giudizi pendenti in Cassazione. A spiegare passo passo le novità è Unimpresa, in una guida, realizzata dal consigliere nazionale Giuseppe Carà, sulle liti pendenti, inviata alle aziende associate. "La legge di bilancio ha introdotto, nell’ottica di migliorare il rapporto fisco e contribuente, interessanti misure di sostegno dirette a garantire una tregua fiscale attraverso un articolato sistema di sanatorie che spaziano dalla definizione agevolata degli avvisi bonari alla rottamazione dei carichi iscritti a ruolo dal giorno 1 gennaio 2000 al 30 giugno 2022", ricorda l’associazione.

Secondo Unimpresa, tra le novità più rilevanti va segnalata la proroga dei termini per aderire ad alcune forme di definizione eo per pagare gli importi o la prima rata. Va rilevato che non sono stati modificati e ampliati i criteri di accesso, fatta eccezione per la conciliazione agevolata, utilizzabile non più e non solo per i processi pendenti al primo gennaio di quest’anno, ma anche per quelli pendenti al 15 febbraio.

Entrando nel dettaglio, per aderire al ravvedimento operoso speciale, sia il termine per il pagamento delle somme (o della prima rata) sia il termine per rimuovere la violazione sono stati prorogati dal 31 marzo al 30 settembre 2023. Per aderire alla definizione delle violazioni formali, si passa dal 30 marzo al 31 ottobre. Resta fermo il piano di pagamento rateale originario e non sono, in ogni caso, rimborsabili o rideterminabili le maggiori sanzioni già versate.

Per la definizione delle liti pendenti, sono prorogati dal 30 giugno al 30 settembre sia il termine per pagare le somme (o la prima rata) sia quello per presentare la domanda di definizione. Confermata la possibilità del pagamento rateale, in massimo 20 rate trimestrali di pari importo. Stessa proroga temporale per formalizzare la conciliazione giudiziale agevolata, con la possibilità di utilizzarla per le liti pendenti, in primo o secondo grado, al 15 febbraio 2023. Anche per la rinuncia agevolata dei giudizi pendenti in Cassazione, il termine viene posticipato dal 30 giugno al 30 settembre.

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