Mercoledì 24 Aprile 2024

Tim vola in Borsa "La rete unica garanzia di tutti"

Conti del secondo trimestre migliori delle attese. Cala il debito, aumentano gli abbonati alla fibra.

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di Elena Comelli

Tim ha preso il volo ieri in Borsa, con un nuovo rialzo del 4%, dopo la decisione del cda di dare vita a un’unica rete infrastrutturale per le tlc, partendo dalla rete secondaria di Telecom Italia, su cui c’è un’offerta vincolante del fondo Kkr. "È un’ottima notizia per il Paese", ha commentato l’ad di Telecom, Luigi Gubitosi, nel corso di una conference call in cui ha commentato i conti del primo semestre. FiberCop, la newco per la rete secondaria che va dai cabinet alle abitazioni, alla fine dell’operazione dovrebbe essere controllata da Tim con il 58%, mentre il 37,5% andrebbe a Kkr e il 4,5% a Fastweb, in base alle impostazioni iniziali. Al termine della riunione del cda è emerso che il fondo Usa ha accettato di prolungare la durata dell`offerta vincolante e che l’operazione FiberCop sarà riesaminata il 31 agosto, per prendere una decisione definitiva alla luce anche degli aggiornamenti che emergeranno dalle discussioni per la rete unica.

"Abbiamo ricevuto un’offerta vincolante da Kkr anche migliore di quanto ci aspettassimo, un primo passo per la creazione verso un’unica rete. Abbiamo accolto l’idea del governo di velocizzare su questo", ha spiegato Gubitosi. A chi ha chiesto se Tim punti a una quota superiore al 51%, Gubitosi ha dato una risposta affermativa: "Sì, il governo ci ha invitato a discutere e l’ha già reso pubblico. L’obiettivo è creare una rete unica che dia a tutti gli operatori la garanzia che la rete sarà aperta. Nessun dubbio che la parità di accesso si verificherà. Già creare un’azienda separata è un miglioramento significativo rispetto alla situazione attuale". A questo proposito Gubitosi ha spiegato che sarebbe un’"ottima idea se Vodafone e Wind e altre aziende del settore potessero sostenere l’idea in modo pragmatico".

Gli analisti hanno apprezzatoi i conti del secondo trimestre, risultati migliori delle attese, anche per merito di alcuni dati chiave come l’andamento degli abbonamenti alla fibra e l’azzeramento della perdita di linee fisse consumer. La società è riuscita a far calare anche il debito, che si è ridotto di 1.697 milioni di euro rispetto a fine 2019, attestandosi a 25,9 miliardi di euro, ovvero 21,1 miliardi netti. Su questo fronte Gubitosi ha annunciato: "Miglioreremo il nostro obiettivo portandolo entro il 2021 sotto i 18 miliardi".

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