Giovedì 25 Aprile 2024

Tim, ok di Agcom ai nuovi prezzi per la rete

Gli aumenti a vale dal primo gennaio 2023 dovrebbero favorire la migrazione alla fibra

Tim

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I prezzi della ‘vecchia’ rete Tim aumentano per la prima volta in dieci anni, adeguandosi all’inflazione. Una mossa storica per le tlc italiane che, nelle intenzioni di Agcom, dovrebbe servire da incentivo alla migrazione alla fibra.

In attesa dello ‘switch off’ di cui si parla da tempo, l’effetto più immediato sarà quello in cassa di Tim: oltre 50 milioni di maggiori ricavi e una rivalutazione della propria rete da sfruttare nella partita per Netco. Su questo fronte il 9 giugno sono attese le nuove offerte, migliorative, di Kkr e CdpMacquarie.

Il Consiglio di Agcom, dopo l’ok della Comissione Ue, ha approvato le nuove tariffe wholesale, alzando i prezzi per la rete in rame e fibra-rame (Fttc), mentre sono stati ridotti quelli per la fibra (Ftth). L’iter era partito lo scorso autunno, passando attraverso una consultazione con gli altri operatori e il parere della Commissione Ue, il risultato sono aumenti a valere dal 1 gennaio 2023 ma più contenuti rispetto a quanto preventivato in consultazione (gli analisti avevano calcolato inizialmente maggiori ricavi per 90 milioni).

Oltre a questo il cda potrà ora spingere per una valorizzazione migliore di Netco (gli analisti di Intermonte avevano ricalcolato a 21 miliardi), estraendo maggior valore dalla rete FiberCop (11,2 miliardi sempre per Intermonte), dove predomina il rame e riducendo il gap con Open Fiber sulle tariffe di accesso alla rete Ftth.

In attesa di una risposta che potrebbe arrivare dal cda già in calendario per il 22 giugno in Borsa il titolo viaggia comunque sui minimi dell’anno a 0,25 euro e per un possibile spunto al rialzo si guarda al decreto con le misure a supporto delle tlc allo studio del governo.

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