Tim, il governo non cambia linea: si va avanti con Kkr

Il Governo respinge il piano alternativo proposto da TimValue, mentre Cdp e Vivendi potrebbero schierarsi dalla parte di Merlyn. Il Governo sostiene che l'iniziativa presa prevede il controllo pubblico sull'assetto strategico.

Porte chiuse per Alessandro Barnaba e Stefano Siragusa che si sono presentati in Tim come ‘soci attivisti’, con una piccola quota sotto la soglia di rilevanza, ma pronti a dar battaglia per cambiare la governance del gruppo e impedire la vendita della rete. Il Governo respinge il piano alternativo proposto da TimValue, l’insegna sotto la quale si muovono il fondo Merlyn e RN Capital Partners. Lo stesso fa il cda di Tim, che va avanti con l’esame dell’offerta di Kkr in vista del doppio cda del 3 e 5 novembre.

I due grandi soci di Tim non si sono espressi ma da ricostruzioni di ambienti finanziari, risulta che Cdp (che controlla il 9,8% del gruppo telefonico) non è in alcun modo coinvolta nel progetto di Merlyn; Vivendi invece, con il 23,7% potrebbe schierarsi dalla parte di Merlyn.

Il Governo non cambierà strada e fa notare "di aver preso altre decisioni che contemplano un altro piano (quello che lega il Mef all’acquisto di Netco da parte di Kkr, ndr), reso manifesto alla società Tim e al mercato con trasparenza e nelle modalità corrette. Qualsiasi altra iniziativa è estranea alle intenzioni del Governo". Fonti vicine all’esecutivo fanno notare che "l’iniziativa assunta dal Governo prevede chiaramente il controllo pubblico sull’assetto strategico".

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