Mercoledì 24 Aprile 2024

Tesla, +36% nelle vendite del primo trimestre 2023, ma il risultato non fa sorridere Musk

Investitori con dubbi sui margini di profitto, in particolare dopo la robusta sforbiciata ai prezzi di vendita recentemente applicata

Una macchina Tesla

Una macchina Tesla

Roma, 5 aprile 2023 – I record non bastano. Anche in uno scenario di forte incertezza legato all’inflazione e alle tante incognite che gravitano sul prossimo futuro, Tesla ha chiuso il primo trimestre del 2023 aumentando le vendite del 36% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Tanto, ma non abbastanza. Prima di tutto per l’uomo simbolo della casa automobilistica statunitense: l’asticella fissata dal Ceo Elon Musk prevede in effetti di raggiungere una crescita annua del 50%, un obiettivo ambiziosissimo in qualsiasi contesto, figuriamoci in quello attuale.

Attesa per i conti finanziari

Il prezzo delle azioni (ora a cavallo dei 192 dollari, in calo dopo aver chiuso marzo a quota 207) è sceso complice soprattutto il -6% registrato in seguito alla pubblicazione dei dati relativi alle vendite dei primi tre mesi dell’anno, che sono state 422.875, appunto il 36% in più rispetto a quelle del 2022 (contro le 421.164 stimate dal mercato) e che evidentemente non sono bastate a sgomberare le nubi sul prossimo futuro. A fare più chiarezza dovrebbe essere il prossimo appuntamento in agenda, in programma il 19 aprile, quando la società texana pubblicherà i dati finanziari relativi al primo trimestre.

Il nodo dei prezzi

La principale incognita per gli investitori pare in effetti essere quella legata ai margini di profitto, in particolare all’indomani della robusta sforbiciata ai prezzi di vendita recentemente applicata e che ha di certo portato benefici nel numero di veicoli venduti, ma il cui ritorno in termini di bilancio è ancora da verificare.

Risposta all’inflazione

Di certo la scelta ha fatto scalpore e riacceso i riflettori sul marchio Tesla, ora diventato maggiormente accessibile a una più larga fascia di consumatori, per di più in un contesto di aumenti generalizzati dei prezzi. Fattore che di certo ha contribuito a far crescere le immatricolazioni in tutto il mondo.

Mercati di riferimento

Lo zoccolo duro dei contratti viene chiuso tra gli Stati Uniti – il giardino di casa di Tesla – e la Cina, le cui prospettive di crescita sono al centro dei riflettori dell’azienda. Per quanto riguarda l’Europa, l’attenzione verso il comparto delle auto elettriche è testimoniata dal fatto che nel febbraio 2023 il modello più venduto a livello continentale è stato proprio la Model Y.

I dati italiani

Il trend vale anche per l’Italia: nel comparto (e in questo caso in relazione al mese di marzo) la Model Y è risultata prima ( con 1.697 immatricolazioni), davanti a Model 3 (1.123). Riguardo ai prezzi, in seguito alla doppia sforbiciata assestata da inizio anno, ora acquistare una Model 3 costa, di listino, 41.500 euro, che scendono a 36.500 grazie agli incentivi statali.

Le ambizioni di Musk

L’azienda, che nei primi tre mesi dell’anno ha prodotto oltre 440.808 veicoli (anche in questo caso leggermente di più rispetto alle previsioni di 432.513 indicate dagli analisti) ha confermato le sue ambizioni di forte crescita, indicando l’obiettivo di produrre tra il milione e 800.000 e i due milioni di veicoli entro il 2023.

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