Roma, 14 febbraio 2023 - Nuovo giro di vite della Bce sui tassi d'interesse di riferimento. Il consiglio direttivo ha deciso una aumento di 50 punti base (0,5%), in linea con le previsioni. Pertanto, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale salgono rispettivamente al 3,00%, al 3,25% e al 2,50%, con effetto dall'8 febbraio 2023. I tassi non erano mai stati così alti dall'ottobre 2008. Francoforte intende poi "valutare la successiva evoluzione della sua politica monetaria". Lo si legge nel documento diffuso al termine della riunione. "Mantenere i tassi di interesse su livelli restrittivi", sottolinea il comunicato, "farò diminuire nel corso del tempo l'inflazione frenando la domanda e metterà inoltre al riparo dal rischio di un persistente incremento delle aspettative di inflazione. In ogni caso, anche in futuro le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di riferimento saranno guidate dai dati e rifletteranno un approccio in base al quale tali decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione". L'allarme di MutuiOnline L'aumento dei tassi da parte della Bce ha riflessi gioco forza sul mercato dei mutui. Nicoletta Papucci, Direttore Marketing di MutuiOnline.it, spiega che le richieste di chi ha redditi più bassi si stanno riducendo. Il settore della popolazione che ha beneficiato negli scorsi anni dei tassi a zero ora fatica ad accedere al finanziamento. Stiamo osservando "un aumento del reddito netto dei richiedenti i finanziamenti", dice la Papucci. Si tratta di un fenomeno che colpisce anche i giovani nonostante il governo abbia rifinanziato per il 2023 le misure a favore degli under 36, provvedimento che però nel primo mese non sta avendo lo stesso effetto visto al suo lancio nel luglio 2021. Per questo, rileva, le banche si stanno attrezzando per offrire dei prodotti specifici per i giovani magari attraverso una durata maggiore del mutuo. "È chiaro che la rata maggiore" sia un freno "sul fronte della domanda". La simulazione Secondo una simulazione di MutuiOnline.it "l'aumento dei tassi di 50 punti da parte della Bce comporterà un rialzo della rata di un mutuo medio (140mila euro per un immobile dal valore di 200mila euro) fra i 33 e i 43 euro, pari a circa il 5% di aumento". Per il 2023 "come stimato da Nomisma le compravendite immobiliari scenderanno del 10-15% rispetto al 2022 con un effetto potenzialmente più grande sul mercato dei mutui, solo in parte compensato dalle surroghe" che peraltro occorre ben valutare considerando la durata residua del finanziamento, conclude Papucci. Il presidente della Bce, Lagarde Nel complesso, l'economia si è dimostrata più resiliente del previsto e dovrebbe riprendersi nei prossimi trimestri". Lo ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde, in conferenza stampa. "Le strozzature nell'approvvigionamento si stanno gradualmente attenuando, la fornitura di gas è diventata più sicura, le imprese continuano a lavorare su un ampio portafoglio ordini e la fiducia sta migliorando. - spiega Lagarde - Inoltre, la produzione del settore dei servizi ha tenuto, sostenuta dai continui effetti di riapertura e dalla maggiore domanda di attività ricreative. L'aumento dei salari e il recente calo dell'inflazione dei prezzi dell'energia sono destinati ad attenuare la perdita di potere d'acquisto subita da molte persone a causa dell'inflazione elevata. Questo, a sua volta, sosterra' i consumi". Non sarà l'ultimo aumento "No, no, no". Così la presidente della Bce Christine Lagarde ha risposto a chi la interrogava sull'ipotesi che la Bce, dopo un terzo rialzo consecutivo dei tassi d'interesse anticipato per il mese di marzo, possa aver terminato con la stretta sul costo del denaro. Lagarde ha spiegato che dopo marzo "dovremo valutare" i dati economici. Sul prossimo rialzo da mezzo punto a marzo, la presidente della Bce ha spiegato che "è ciò che intendiamo fare, è una parola forte anche se non un impegno irrevocabile o assoluto", ma "nessuno deve dubitare" della determinazione della Bce a riportare l'inflazione al 2%.