Giovedì 18 Aprile 2024

Tasse, pagare meno si può: 200 siti web insegnano a dribblare il Fisco

Centinaia di esperti fantasiosi spiegano come eludere. "La serata hot? Scaricatela come consulenza"

Tasse, foto generica

Tasse, foto generica

Roma, 29 ottobre 2017 - A nessuno piace pagare le tasse, ovvio. La giungla tributaria italiana e gli scandali di caste e castine varie alimentano il senso di oppressione nel popolo dei contribuenti, alle prese con decine di adempimenti e una pressione fiscale reale che veleggia attorno al 50%. E allora ecco che la promessa di poter dribblare (in modo legale, si intende) l’odiato fisco ammalia molte persone e frutta discrete fortune ai sedicenti maghi delle tasse. Gli escapologi fiscali, illusionisti che si professano capaci di liberarsi da aliquote e fatture con la stessa abilità con la quale Houdini risbucava da casse sigillate con chiodi e catene.

I trucchi per «pagare meno tasse in modo legale» hanno trovato terreno fertile sul web, in un far west di escapologi che propinano consigli, ai quali seguono corsi e manuali. A pagamento, ovviamente. Money.it ha monitorato circa 200 siti internet che direttamente o indirettamente propongono strategie di fuga di vario genere, alcune dettate dal semplice buon senso, altre che sconfinano nell’evasione o che possono portare guai col fisco. E, allora, addio risparmio. 

Il 70% dei siti propone sistemi di elusione o vera e propria evasione, ad esempio attraverso la messa in deduzione di spese non collegate alle attività di impresa, mentre il restante 30% suggerisce il trasferimento in varie modalità delle sedi legali all’estero. Gli escapologi finiscono spesso per indicare nei dettagli procedure dichiaratamente illegali, magari con la scusa di riportare racconti di imprenditori disinibiti e, per tutelarsi, infilano una postilla con qualche nota legale. Basta digitare su Google «pagare meno tasse» e si apre un mondo di siti, blog, tuttologi fiscali. Il picco di ricerche avviene a ridosso delle maggiori scadenze fiscale, tra novembre e dicembre, e, stando a Google trends, si concentrano soprattutto in Lombardia e Lazio.   Spese da scaricare, società di comodo, residenze all’estero e operazioni immobiliari sulla prima casa sono i temi più gettonati. Nella giungla inestricabile della legislazione tributaria italiana ogni norma va interpretata, prevede eccezioni, presenta margini di elasticità e, nei meandri dei cavilli, un modo per girarci attorno a volte si trova. «Il tuo commercialista ti nasconde la verità, vuole tenersi per sé i trucchi per risparmiare» avverte l’escapologo, come se un professionista avesse interesse a perdere clienti, e giù trucchi per fregare la casta. Il libero docente di dribbling fiscale più noto, portato alla ribalta da un servizio de Le Iene, è tal Gianluca Massini Rosati. Umbro di Orvieto, classe 1981, vende su Internet dal suo sito di escapologia un corso per «pagare solo il giusto carico fiscale in modo onesto e legale». Narra che alle elementari vendeva cerbottane di plastica colorata ai compagni di scuola e alle superiori lavoricchiava ai concorsi ippici per raccogliere gli ostacoli abbattuti dai cavalli. Poi il salto in cattedra. Peccato che sia finito nei famosi Panama Papers, l’elenco internazionale dei clienti di Mossack Fonseca svelato in una maxi inchiesta sui conti off shore di manager, politici, vip e sportivi. Non proprio un bel biglietto da visita.

L’esplodere dei siti di escapologia ha messo in allarme i professionisti, tanto che per fare chiarezza su ciò che si può fare e ciò che, invece, è pura evasione, un gruppo di commercialisti ha pubblicato online «Non è tutto oro quel che luccica, una guida critica e gratuita ai miti dell’escapologia fiscale». 

La prefazione è stata curata da Alessandro Giovannini, professore ordinario di Diritto tributario all’Università di Siena. Al di là dei casi ai limiti del ridicolo, come chi indica poco astuti modi per scaricare le spese della escort o della festa di compleanno dei figli, uno dei falsi miti che vengono confutati è quello secondo cui «tutti gli imprenditori di successo hanno una holding per motivi fiscali». In realtà, spiegano i fiscalisti, viene fatta per gestione degli assetti proprietari, per esigenze gestionali, finanziarie e per asset protection, ma per l’escapologo assume rilievo solo per motivi fiscali. Senza contare che la maggior parte di chi cerca consigli sul web sono artigiani e piccolissime imprese.   Altro mito, quello delle consulenze. Anche qui, torna il tema della serata hot catalogabile come prestazione occasionale da giustificare come consulenza. Ma non è così semplice, perché le consulenze possono essere fatturate solo ed esclusivamente se vi è un rapporto (di lavoro) sottostante e, quindi, fatturando una consulenza non fatta si rischia di finire dietro le sbarre (senza soglie minime di punibilità, anche per un solo euro). Come dire, il gioco non vale la candela. Nella top five delle dritte degli escapologi c’è il cosiddetto «flipping immobiliare», cioè l’acquisto di un immobile beneficiando delle agevolazioni prima casa, ben sapendo di non essere in grado di rispettarne i requisiti, ad esempio senza trasferire la residenza.    Quello che gli escapologi non dicono, però, è che così si perderanno i benefici fiscali legati all’acquisto della prima casa e conseguentemente si dovranno pagare imposte di registro, ipotecarie e catastali nella misura ordinaria oltre alla sanzione del 30% sulla differenza. E non si pensi di poter ricorrere al ravvedimento operoso perché, se non si provvede a trasferire la residenza nei 18 mesi successivi all’acquisto o si cede l’immobile prima di cinque anni dall’acquisto agevolato senza acquistarne uno ulteriore, si entra in un comportamento fraudolento che esclude questa possibilità.

«Per pagare e per morire c’è sempre tempo» dice un vecchio adagio. Peccato che intanto il Paese sia zavorrato dall’evasione. Oltre cento miliardi, stando alle ultime cifre del governo, tra tasse e contributi. In particolare, dal gettito Iva mancano all’appello 34,7 miliardi, dall’Irpef 31,6, dall’Ires 10,2 e dall’Irap 6,1. Un macigno che pesa sulle teste dei molti italiani onesti.

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