Tanta voglia di neve. In 4,5 milioni sugli sci per il Ponte: stangata da 1.600 euro

Quest’anno una famiglia spenderà 5mila euro per una settimana bianca. Truzzi (Assoutenti): "I prezzi sono cresciuti tra il 15 e il 18%". Per risparmiare c’è chi punta sulle mete meno gettonate

Quest’anno agli italiani non basterà dare fondo alla tredicesima per pagarsi la settimana bianca sugli sci. Secondo Assoutenti la spesa procapite è lievitata da 1.400 a 1.600 euro con il risultato che una famiglia per togliersi lo sfizio del Natale in bianco spenderà non meno di 5mila euro. Così per colpa di caro-energia e inflazione nell’anno del ritorno alla normalità dopo l’incubo del Covid lo sci rischia di diventare uno sport per ricchi. "Non ci sono solo i rincari degli skipass, hanno ritoccato i loro listini verso l’alto anche alberghi, hotel, B&B, pensioni, case vacanze e strutture ricettive – spiega il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi – Per la classica settimana bianca, la spesa media procapite tra skipass, alloggio, servizi, consumazioni, ristoranti, ecc. sarà compresa tra i 1.400 e i 1.600 euro, trasporti esclusi, con una crescista stimata tra il +15% e il +18% sulla stagione invernale 20212022".

Il popolo della neve conta 3,4 milioni di appassionati secondo Assosport
Il popolo della neve conta 3,4 milioni di appassionati secondo Assosport

Se ne sono già accorti in questi giorni gli italiani che hanno trascorso il ponte dell’Immacolata sulle piste: per sciare sui tracciati delle Olimpiadi 2026 si spendevano 31 euro a Livigno, 29 a Bormio e 59 a Cortina. Nelle prossime settimane andrà peggio, chi sceglierà le Dolomiti dovrà mettere in conto una spesa giornaliera, in alta stagione, pari a 74 euro, contro i 67 euro dello scorso anno, con un aumento della tariffa del +10,4%. A Bormio il prezzo giornaliero dello skipass in alta stagione sale da 46 euro a 52 euro, con un aumento del +13%, quello stagionale da 775 euro a 825 euro (+6,4%). Chi sceglie la Valle d’Aosta deve mettere in conto un aumento dello skipass del +8,9% a Courmayeur (da 56 a 61 euro) e del +7,5% a Cervinia (da 53 a 57 euro). Lo stagionale Valle d’Aosta potrà essere acquistato al prezzo di 1.286 euro contro i 1.180 euro dell’anno scorso (+8,9%); lo stagionale Valle d’Aosta + Zermatt costerà invece 1.518 euro contro i 1.393 euro della scorsa stagione (+9%).

Per risparmiare si deve rinunciare al glamour e accontentarsi di mete meno rinomate come Capracotta in Molise dove in alta stagione il giornaliero costa 18 euro e i bambini sciano con 16, Campo Imperatore, Lanciano e la Majelletta dove si potrà trascorrere una giornata sulle piste a 27 euro, Ovindoli a 38 euro oppure Roccaraso a 47. Di sicuro molti italiani si troveranno a scegliere tra un bianco Natale e un Natale in bianco senza regali sotto l’albero. "In Italia il "popolo della neve" conta circa 3,4 milioni di persone tra aficionados e nuove leve – spiega Corrado Macciò, general manager di Assosport –. Si tratta di un’utenza specifica con una capacità di spesa medio-alta, per cui la sensazione ottimistica che mi sento di poter condividere è che, con la neve giusta, questa stagione sarà più che soddisfacente".

La conferma arriva anche da Coldiretti che ha stimato in 4,5 milioni gli italiani che hanno trascorso il ponte dell’Immacolata sulla neve, su un totale di oltre 8 milioni che si sono concessi una breve vacanza. "L’economia che ruota intorno al turismo invernale – ricorda la Coldiretti – ha un valore stimato prima dell’emergenza Covid tra i 10 e i 12 miliardi di euro all’anno tra diretto, indotto e filiera". Poi vanno aggiunti i turisti stranieri che anche in questi giorni continuano a chiamare e stanno contribuendo a far registrare il tutto esaurito negli alberghi e le strutture ricettive dell’arco alpino, praticamente sold-out fino all’Epifania. Abbastanza per far tornare il sorriso agli operatori, dopo la pandemia hanno messo nel sacco anche l’inflazione.