Giovedì 25 Aprile 2024

Taglio del cuneo fiscale, caccia a 10 miliardi: "Stipendi più alti anche nel 2024"

La ministra Calderone: faremo il possibile per prolungare la misura Il governo vuole blindare i fringe benefit detassati fino a 3mila euro

È partita la caccia a 10 miliardi di euro per rendere strutturale e, dunque, valido anche per il 2024 l’intero taglio del cuneo fiscale di 6-7 punti previsto fino alla fine del 2023.

Marina Elvira Calderone, 57 anni, ministra del Lavoro
Marina Elvira Calderone, 57 anni, ministra del Lavoro

A ipotizzarlo è la ministra del Lavoro, Marina Calderone. Mentre è il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, a lanciare la proposta di far diventare stabile l’esenzione fiscale sui fringe benefit fino a 3mila euro per i lavoratori con figli, con l’ulteriore ipotesi di una riduzione delle tasse sulle tredicesime. Il "più importante taglio delle tasse degli ultimi decenni", come lo definisce Giorgia Meloni, però, viene di fatto contestato e respinto al mittente dalle opposizioni e, specialmente dal Pd, e da una parte dei sindacati, Cgil e Uil in testa.

A guidare la protesta sono Elly Schlein e Maurizio Landini. La leader del Pd attacca: "Dietro a un intervento del taglio del cuneo che non è strutturale, ma solo temporaneo hanno nascosto delle norme che aumentano le maglie della precarietà. Non è di questo che abbiamo bisogno". Non basta. "Saremo al fianco della mobilitazione unitaria dei sindacati – incalza –. Siamo estremamente preoccupati da quello che il governo sta facendo. Saremo al fianco dei sindacati". Il salario minimo doveva essere la priorità per il leader M5s Giuseppe Conte che, a sua volta, annuncia una manifestazione a giugno contro l’esecutivo. "Il governo sta mettendo toppe, ma serve una strategia. Non si può andare avanti a colpi di propaganda", il giudizio del segretario della Cgil Maurizio Landini. Ma per Luigi Sbarra, numero uno della Cisl, "il taglio del cuneo è un segnale importante. Ma insufficiente. Va reso strutturale".

E, però, la parola d’ordine del Governo è proprio strutturalità. L’intervento sul cuneo voluto dalla premier nel giorno della Festa dei Lavoratori vale 3,5-4 miliardi di euro, copre la seconda metà del 2023, ma è accompagnato dalla volontà dell’esecutivo di renderlo "strutturale". "È una scelta di cui vado profondamente fiera, davvero non riesco a capire chi riesce a polemizzare perfino su questo", ha sottolineato la premier. A quell’orizzonte ora guarda il governo, mentre il decreto sul lavoro è ancora in via di definizione.

Il piano, rivelato dalla ministra del Lavoro, Marina Calderone, implica la necessità di trovare altri 10 miliardi di euro. Da qui la cautela: "Ci deve essere una situazione che lo consente. Bisogna agire con prudenza con attenzione ai conti". Il passaggio successivo è inevitabilmente trovare coperture. Nel centrodestra c’è la speranza che in futuro possa rientrare l’emergenza energetica e non servano altri interventi a sostegno di famiglie e imprese per le bollette. Gli extraprofitti sono un altro obiettivo che si ripete nelle considerazioni. "Purtroppo il meccanismo basato sui flussi Iva non ha colto nel segno", ha ammesso il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, sottolineando che rispetto agli 11 miliardi attesi lo Stato ne ha incassati "solo 2,8. Quindi c’è un differenziale di 8. Questa forse è una preoccupazione e vedremo come e se va coperta".

Leo ha però svelato altri due obiettivi di Palazzo Chigi e Mef: ridurre le tasse sulle tredicesime dei dipendenti, "per mettere più soldi nelle tasche degli italiani nell’ultimo mese dell’anno"; e "stabilizzare" la misura sui fringe benefit aziendali, prevista dal decreto per innalzare fino a 3 mila euro la soglia di esenzione. Dove trovare le risorse? "La voce più rilevante e su cui si possono ottenere importanti risultati – ha spiegato - è quella dei crediti imposta: abbiamo 227 crediti di imposta, che cubano circa 36 miliardi. Su questi penso che si possa fare un intervento di pulizia, per fare in modo di mettere le risorse risparmiate a servizio della riduzione dell’Irpef per arrivare alle tre aliquote. Ma lo si farà compatibilmente con le risorse finanziarie".

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