Giovedì 18 Aprile 2024

Lo switch-off delle tv. Anche Rai, Mediaset e La7 solo in Hd. Ecco cosa bisogna fare

Migliora la qualità di trasmissione, ma è necessario possedere un apparecchio aggiornato. Tutti i dispositivi acquistati dopo il 2018 sono già in grado di ricevere i canali Hd

Roma, 20 dicembre 2022 - Uno spot in onda sulle principali reti televisive ce lo ricorda già da qualche settimana: stanotte si compie il passaggio dal formato video Mpeg2 al più efficiente Mpeg4. Tradotto per i non addetti ai lavori, da domani tutte le trasmissioni tv del digitale terrestre saranno in alta risoluzione, con un miglioramento sia della qualità del segnale che della definizione delle immagini. Si apre, dunque, una nuova fase nell’evoluzione tecnologica della piattaforma digitale terrestre: per essere sicuri di potervi accedere, dobbiamo verificare – se non l’abbiamo già fatto – che il nostro televisore o decoder supporti lo standard cosiddetto ‘Dvb-T2’ (letteralmente, Digital video broadcasting – Second generation terrestrial), la tecnologia di ultima generazione del consorzio europeo Dvb. Ma vediamo nel dettaglio cosa cambierà e chi dovrà sostituire il proprio dispositivo.

Fulvia Colombo il 3 gennaio 1954 ha inaugurato le trasmissioni tv in Italia
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Switch-off

Lo switch-off è lo spegnimento di vecchi canali tv a favore dei soli canali in alta definizione. Il passaggio al formato Mpeg4 comporterà che non vedremo più alcuni canali, come quelli della numerazione 500. Ad esempio: Rai 1 sul 501, Rai 2 sul 502, Rai 3 sul 503 e così via. Si spegneranno anche alcuni canali con numerazione 100 o 200, se trasmessi col vecchio formato.

I motivi

Alla base del nuovo standard di trasmissione del segnale c’è la liberazione delle frequenze mobili della banda 700 (compresa tra i 694 e i 790 MHz), indispensabili per la rete mobile 5G, che consentirà connessioni molto più veloci rispetto al passato.

Che cosa fare

Dopo lo switch-off del digitale terrestre è necessario risintonizzare i canali, qualora il decoder o lo stesso televisore non abbiano già provveduto durante la notte. È sufficiente, cioè, lanciare una ricerca, automatica o manuale, dei canali.

Chi deve cambiare la tv

Se il televisore è stato acquistato dopo il 22 dicembre 2018, chiarisce il Ministero dell’economia sul proprio sito web, sarà sicuramente compatibile con la nuova tv digitale: da quella data, infatti, i negozianti sono obbligati a vendere televisori in grado di supportare lo standard Dvb-T2 e il sistema di codifica Hevc Main10. Chi non riscontra problemi dopo la risintonizzazione e vede correttamente i canali hd non ha bisogno di cambiare nulla. Per fare una prova basta controllare che uno dei canali, dall’1 al 10, sia visibile in hd.

Il suggerimento

Prima di acquistare un altro dispositivo, suggerisce il Ministero nella pagina dedicata alla nuova tv digitale, è sempre opportuno effettuare una risintonizzazione. Solo nei casi in cui, completata la procedura, persistano problemi nel visualizzare la schermata, o il canale di test 200 non sia disponibile (pur digitando 200 sul telecomando, la tv rimane sintonizzata sul canale che si stava visualizzando), si dovrà comprare un dispositivo capace di captare l’alta definizione.

I numeri

Dai dati rilasciati dal Mise relativi ad una ricerca della Fondazione Ugo Bordoni, in collaborazione con Swg, sulla diffusione degli apparati tv in Italia, emerge che a giugno 2022 erano oltre 30 milioni i televisori (su un totale di circa 43 milioni) in grado di ricevere il DVB-T2. E le previsioni per fine anno sono che circa 22 milioni di famiglie residenti in Italia (su 26 milioni) avranno in casa una tv di ultima generazione. Si può inoltre ragionevolmente stimare che siano oltre dieci milioni i televisori 4K già presenti nelle case.

Addio bonus tv

La Legge di bilancio 2023 non ha confermato il bonus tv, contributo introdotto dal governo nel 2018 per incentivare l’acquisto di apparecchi televisivi compatibili con lo standard evoluto del digitale terrestre. Il 12 novembre è stato l’ultimo giorno per presentare domanda: da quel momento, causa esaurimento dei fondi, la piattaforma per richiedere l’agevolazione non è più attiva.