Corsa contro il tempo per approvare la manovra entro il 31 dicembre ed evitare l’esercizio provvisorio. Domenica di lavoro, ieri al ministero dell’Economia, per mettere a punto gli ultimi ritocchi al maxi-emendamento che dovrebbe essere presentato stamattina in Commissione Bilancio.
La resa dei partiti
Il leader del Pd, Enrico Letta, invita ad approvare il testo "in modo rapido e con l’appoggio di tutti". Nella maggioranza, comunque, i partiti si sono rassegnati a deporre le armi e hanno fortemente limitato il numero degli emendamenti ritenuti essenziali per votare la manovra.
Superbonus villette
È stato lo scoglio più grosso, il più oneroso per le casse dello Stato. Alla fine sarebbe stato raggiunto un accordo sull’estensione del maxi-incentivo alle villette anche per i proprietari con un Isee oltre i 25mila euro. A patto però di chiudere almeno il 30% dei lavori entro giugno dell’anno prossimo.
Il rinvio delle cartelle
Strada in discesa, invece, per l’allungamento a 180 giorni del pagamento delle cartelle esattoriali notificate dal primo gennaio. La copertura non è un problema perché gli incassi sono previsti entro l’anno. Lega e FI hanno invece abbandonato l’idea di insistere su una riapertura dei termini della rottamazione ter o l’avvio di una nuova sanatoria. Nella maggioranza, infatti, le posizioni sono molto distanti.
Bonus mobili raddoppia
Via libera anche al raddoppio da 5mila e 10mila euro del bonus mobili. Anche in questo caso il problema è stato quello di trovare le coperture adeguate.
Esenzione della Tosap
Più semplice, invece, la proroga dell’esenzione della Tosap (la tassa sui tavolini) a carico degli esercizi commerciali per i primi tre mesi del 2022. Una misura a favore di un settore colpito dalla crisi. Si lavora all’esenzione dell’Iva per le società no-profit.
Bonus psicologi
Verrà rifinanziato il ‘bonus’ per gli psicologi che, in particolare nelle scuole, aiutano i ragazzi a fronteggiare i disagi moltiplicati a causa del Covid. La misura riguarda non solo gli istituti ma anche i servizi territoriali. Risorse tra 10 e 20 milioni.
Maratona in Aula
Ma la vera incognita della manovra resta quella dei tempi. Tutti gli emendamenti dovrebbero arrivare in commissione Bilancio a Palazzo Madama entro stamane. Poi, i senatori avranno tempo fino a mercoledì per esaminare i testi e approvarli. Serviranno altre 24 ore per definire un testo unico e arrivare in Aula con un maxi-emendamento sul quale mettere la fiducia.
La data-chiave
Il rischio è che il voto slitti al 24 mattina. È la deadline che i partiti si sono dati, per poi far approdare la manovra a Montecitorio a Santo Stefano. I deputati avranno poi 5 giorni per dare l’ok definitivo alla legge senza alcuna correzione. In caso contrario i tempi si allungherebbero con un altro passaggio in Senato e il rischio dell’esercizio provvisorio di bilancio diventerebbe più concreto.