Mercoledì 24 Aprile 2024

Caos Superbonus, come sarà l'edilizia dei prossimi anni

Il presidente di Argenta Soa, Giovanni Pelazzi: "Opportunità dal green e dai progetti del Pnrr. Il settore è solido, ma occorrono soluzioni urgenti per i crediti incagliati"

Giovanni Pelazzi, presidente di Argenta SOA

Giovanni Pelazzi, presidente di Argenta SOA

"Utilizzo degli F24 che transitano per le banche per sbloccare i crediti incagliati, come chiedono Ance e gli istituti bancari, e invitare le grandi partecipate ad acquistare i crediti”. Questi i provvedimenti che, secondo Giovanni Pelazzi, il presidente di Argenta Soa, società organismo di attestazione che certifica le aziende per la partecipazione alle gare pubbliche, deve prendere il governo senza ulteriori rinvii. "La priorità assoluta – aggiunge – deve essere quella di salvare famiglie e imprese. Il rischio è che la ragioneria generale dello Stato ed Eurostat vedano solo numeri e proiezioni di spesa legate al debito, ma non colgano le esternalità negative di queste scelte". Lo stop a sconti in fattura e cessioni del credito previsti dal decreto di giovedì, ma anche il divieto per gli enti locali di acquistare i crediti, hanno già avuto il loro impatto su tutta la filiera edile, con il rischio nei prossimi mesi di trovarsi, secondo i numeri forniti dalle associazioni di categoria,ad affrontare "migliaia di licenziamenti e la necessità di centinaia di migliaia di giornate di cassa integrazione". Una vera bomba sociale.

Il triennio 2020-2022, secondo il rapporto congiunturale e previsionale del Cresme, è stato eccezionale per il mercato delle costruzioni, con oltre 232 miliardi di investimenti, 91 milioni in più rispetto al 2019, con l'apporto sul Pil che è salito al 13,9 per cento, il più alto in Europa e una creazione di 460mila posti di lavoro in più nel 2022 rispetto all'anno pre-pandemia. Sicuramente in tutto questo ha inciso il Superbonus. Quale sarà, allora, il futuro dell'edilizia e come sarà il 2023 per questo settore? "Se il governo, come sembra, adotterà questi correttivi allo stop della cessione dei crediti, l'edilizia si riprenderà. E' un settore solido", risponde Pelazzi. "I numeri dell'effetto rimbalzo post pandemia, dovuto soprattutto al Superbonus, saranno irripetibili. Ma la misura ha dato comunque un'iniezione forte al settore e c'è ancora tutta la macchina del Pnrr (che destina 222 miliardi per la realizzazione di opere infrastrutturali, ndr) ,che ancora non è partita e che potrebbe compensare il calo". In questi ultimi tre anni si sono formate nuove competenze, soprattutto nell'ambito dell'efficienza energetica e il settore si è strutturato bene. Insomma, non mancheranno le opportunità per l'edilizia, anche quella 'green', con molte imprese che potrebbero orientarsi più sul pubblico. "Già in questi ultimi mesi – sottolinea Pelazzi - le imprese si stavano adeguando, richiedendo la certificazione Soa per la prima volta proprio per affacciarsi al mondo del pubblico".

Il report Argenta Soa sulle costruzioni

Da gennaio Argenta Soa ha lanciato il centro studi che monitorerà l'andamento del mercato degli appalti pubblici e dei settori produttivi coinvolti, con particolare riferimento al comparto delle costruzioni. Dal primo report relativo al 2022, realizzato su un campione di imprese con attestazione Soa e che operano sia nel pubblico che nel privato, alle quali sono state rivolte cinque domande sulla situazione attuale e sulle prospettive, emerge che le preoccupazioni maggiori delle intervistate si focalizzano, a oggi, prevalentemente su tre aspetti: il principale (75% delle risposte) è l’aumento del costo dell’energia, seguito da aumento dei costi delle materie prime e carenza di personale qualificato (62,5% delle risposte). "Questo stato di cose – fa presente Pelizza - pesa in maniera significativa sulle prospettive di crescita del settore e del Paese. Sia chiaro che la decelerazione dei prezzi di alcune materie prime osservata nei mesi più recenti rappresenta un sollievo per le imprese. ma va evidenziato che i costi sono tuttora superiori dell’ordine di tre-quattro volte rispetto a quelli pre-Covid, per cui le imprese hanno bisogno di essere ancora sostenute per potere restare sul mercato". Circa i due terzi degli imprenditori sostiene che sia fondamentale intervenire per rendere stabile il meccanismo di revisione dei prezzi, evitando così l’incertezza che è ormai quotidiana. In quanto agli investimenti, il 75 per cento delle imprese non sono intenzionate a farne di nuovi.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro