Mercoledì 24 Aprile 2024

Superbonus, l'ipotesi 90 e le ultime notizie. Gli obiettivi del governo Meloni

L'incentivo dovrebbe scendere rispetto all'attuale 110%. Varrà anche per le villette, ma entro una certa soglia di reddito

Roma, 4 novembre 2022 - Novità in cantiere per il superbonus 110%, la misura – o meglio, l’insieme di detrazioni e agevolazioni – finalizzata al sostegno di tutti gli interventi edilizi per l’efficientamento energetico degli edifici. Introdotto dal governo Conte in piena pandemia - con il famoso "decreto Rilancio" del 19 maggio 2020 - il superbonus 110% è stato al centro, in questi anni, di accese discussioni: se, da un lato, ha innescato la ripartenza del settore edilizio, dall’altro, è stato più volte osteggiato (tra i detrattori, lo stesso ex presidente del Consiglio Mario Draghi) perché ritenuto troppo oneroso per le casse dello Stato. Con l’insediamento del governo Meloni, il superbonus è finito nuovamente sotto la lente del Ministero dell’Economia: l’ipotesi è che, nella prossima legge di bilancio, la misura sia oggetto di una consistente rimodulazione.  

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Lavori di ristrutturazione (Archivio)
Lavori di ristrutturazione (Archivio)

Come cambierà?

L’incentivo potrebbe scendere dal 110 al 90% per i condomini, e potrebbe cambiare la platea degli aventi diritto. Il nuovo superbonus si applicherebbe, infatti, anche alle abitazioni unifamiliari, a patto che siano utilizzate come prima casa da proprietari entro una certa soglia di reddito, calcolata in base al quoziente familiare. Aliquote e soglie di reddito sono, però, ancora in fase di definizione: tutto dipenderà, infatti, dalle risorse (circa tre quarti del totale, secondo le stime) che il governo deciderà di destinare per contrastare inflazione e caro-vita. Il resto delle misure dovrà, giocoforza, accontentarsi dei fondi residui, poiché anche il deficit aggiuntivo sarà riservato per combattere i rincari energetici.

Qual è l’obiettivo della revisione del Superbonus?

Innanzitutto, il neoministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti intende mettere in salvo i conti dello Stato dai contraccolpi della corsa all’incentivo, che ha già totalizzato oltre 51 miliardi di interventi ammessi a detrazione, mentre la disponibilità nel bilancio pubblico è di circa 33,3 miliardi di euro fino al 2036. Il timore, tuttavia, è di scontentare i proprietari di immobili, le cui aspettative ed esigenze sono tradizionalmente oggetto di attenzione per i partiti di centrodestra. A gettare ombre su efficacia e sostenibilità – sia economica, sia ambientale – del Superbonus è stato anche, di recente, un accurato studio pubblicato dalla Banca d’Italia e firmato dagli economisti Matteo Alpino, Luca Citino e Federica Zeni.

Lo studio

Secondo tale studio, il superbonus avrebbe un costo di 13,95 miliardi di euro e dovrebbe portare a una riduzione delle emissioni inquinanti di 0,667 milioni di tonnellate all’anno dal 2027. Non sarebbe, dunque, una misura efficace nel ridurre le emissioni del nostro Paese e, alle condizioni attuali, riuscirebbe a ripagarsi solo dopo il 2100. La ricerca suggerisce, infine, che il superbonus potrebbe essere più efficace solo con una percentuale di rimborso minore. Secondo i calcoli presentati, uno sconto del 40% potrebbe essere sufficiente a raggiungere gli obiettivi. La riduzione complessiva delle emissioni sarebbe minore, ma il rapporto tra spesa e risultato ne guadagnerebbe, liberando fondi per altri interventi.

Come funziona

Le agevolazioni comprese nel cosiddetto ‘Superbonus 110%’ riguardano prima di tutto il maxi-sgravio fiscale - pari al 110% - per le spese sostenute in casa con gli obiettivi di efficientamento energetico, dalla data del 1° luglio 2020 a quella del 31 dicembre 2021 (poi prorogato al 30 giugno 2022). La detrazione, inoltre, può essere ripartita in 5 anni, piuttosto che nei 10 previsti dall’ecobonus precedente. E c’è, soprattutto, la possibilità di cedere il credito d’imposta, ottenendo uno sconto in fattura all’impresa che può, a sua volta, ricorrere alla cessione. L’agevolazione può essere ceduta a banche, assicurazioni o all’impresa che effettua i lavori, sotto forma di sconto in fattura. Al superbonus 110%, che riguarda specificamente il capitolo "risparmio energetico", si affiancano poi altre tipologie di agevolazioni, dal "sisma bonus" (bonus sugli interventi antisismici) al "bonus facciate". Può essere richiesto da tutti i contribuenti che risultino possessori di un immobile da sottoporre a miglioramento energetico. Nell'elenco dei possibili beneficiari, dunque, non solo i proprietari, nudi proprietari, usufruttuari, affittuari e condomini, ma anche gli Istituti autonomi, case popolari, le Onlus e le cooperative di abitazione.