Superbonus 110, le ultime ipotesi: sanzioni più severe. Verso limite di 3 cessioni

I correttivi anti-frode per compensare il ritorno delle cessioni multiple: nel mirino le certificazioni false

Edificio a Napoli ristrutturato con i benefici fiscali del superbonus (Ansa)

Edificio a Napoli ristrutturato con i benefici fiscali del superbonus (Ansa)

Roma, 17 febbraio 2022 - Superbonus 110 e truffe: il governo starebbe studiando la possibilità di inasprire le sanzioni per chi commette una frode avvalendosi delle agevolazioni fiscali sulle ristrutturazioni, compreso il cosiddetto Superbonus. Nel mirino dei tecnici, al lavoro in vista del Consiglio dei ministri decisivo, ci sarebbero in particolare le certificazioni false. E' il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ad anticipare un intervento in questo senso, che l'esecutivo sta mettendo in piedi per rimediare al blocco delle cessioni del credito introdotto dal Decreto Sostegni-ter. Blocco che paralizza i cantieri e che verrà almeno parzialemente ritirato. 

"Sul superbonus il governo è intervenuto, diciamo così in modo rozzo con il blocco delle cessioni - ha spiegato Giorgetti durante il question time al Senato -. Credo che a questo problema che ha creato oggettivamente una situazione di blocco e grave tensione nel settore si rimedierà a brevissimo con un provvedimento di urgenza, che contemplerà però anche altre misure credo per formalizzare l'attività economica legata all'edilizia e al superbonus comprese, credo di poter anticipare, anche nuovi strumenti sanzionatori per reprimere ed evitare che succeda ancora". 

La stretta sulle cessioni dei crediti dei bonus edilizi, incluso il Superbonus 110% e il bonus facciate, è in vigore da oggi. Si è concluso infatti ieri il periodo 'transitorio' previsto dal decreto, in cui si poteva ancora comunicare all'Agenzia delle Entrate la cessione multipla (la data spartiacque del 7 febbraio era stata poi spostata al 17).

Il governo pensa alla reintroduzione delle cessioni multiple con un limite massimo di tre, una all'impresa e due nel mondo bancario. Come disincentivo alla frode sta anche ipotizzando la sospensione della detrazione al 110% in caso di sequestro del credito da parte della Procura. Credito che potrebbe essere recuperato anche una volta scaduti i tempi se gli accertamenti non dovessero concludersi con una confisca.