Superbonus 110: niente proroga al 31 dicembre

Un emendamento del governo fa passare da due a tre la possibilità di cessione del credito a banche e assicurazioni

Roma, 14 dicembre 2022 - Salta la proroga del superbonus al 31 dicembre. Secondo quanto si apprende da fonti del Ministero dell'Economia, la scadenza per chiedere l'incentivo alle ristrutturazioni al 110% resterà fissata al 25 novembre come previsto dal decreto Aiuti quater. Finora si era valutata l'ipotesi di concedere la proroga per presentare la Cilas ai soli condomini che avessero già deliberato i lavori entro quella data, ma alla fine si sarebbe deciso di non modificare la norma. 

Aggiornamento: 

Approfondisci:

Superbonus 110: torna la proroga al 31 dicembre. Ma delibere entro l'11 novembre

Superbonus 110: torna la proroga al 31 dicembre. Ma delibere entro l'11 novembre

Salta la proroga del Superbonus 110% al 31 dicembre (Ansa)
Salta la proroga del Superbonus 110% al 31 dicembre (Ansa)
Approfondisci:

Manovra 2023, pensioni più alte e torna l'App 18 anni. Caccia alle coperture

Manovra 2023, pensioni più alte e torna l'App 18 anni. Caccia alle coperture
Approfondisci:

Reddito di cittadinanza, nuova stretta? Ipotesi 7 mesi anziché 8

Reddito di cittadinanza, nuova stretta? Ipotesi 7 mesi anziché 8

Sciolta invece la questione dei crediti d'imposta maturati, con la possibilità che la cessione a intermediari 'qualificati', ovvero a banche e assicurazioni, passino da due a tre grazie a un emendamento del governo depositato al Senato. Allo stesso tempo la Sace può concedere garanzie in favore di banche, istituzioni finanziarie e degli altri soggetti abilitati all'esercizio del credito, per finanziamenti sotto qualsiasi forma, "strumentali a sopperire alle esigenze di liquidità delle imprese". 

La norma modifica le attuali limitazioni previste dalla normativa vigente che, in relazione ai crediti derivanti dall'esercizio dell'opzione dello sconto in fattura o della cessione del credito, prevede la possibilità di effettuare solo due ulteriori cessioni a favore di soggetti "qualificati". Viene quindi previsto l'innalzamento del limite da due a tre con la conseguenza che dopo la prima cessione all'impresa, quest'ultimo può essere ceduto ancora al massimo per tre volte nei confronti di banche e intermediari finanziari iscritti all'albo, di società appartenenti a un gruppo bancario iscritto all'albo o di imprese di assicurazione autorizzate. Come viene spiegato nella relazione illustrativa, resta peraltro salva la possibilità, per le banche, di cedere a favore di partite Iva con conto corrente all'interno della stessa banca, senza facoltà di ulteriore cessione. Sotto l'aspetto strettamente finanziario, non sono previsti effetti in termini di gettito.