Superbonus 110, bonus mobili e facciate. Cosa cambia dal 2022

Resta la detrazione al 110%, più difficile da ottenere per gli edifici unifamiliari. Dal 2022 l'agevolazione per il rifacimento dell'esterno scende al 60 per cento

Casa, il panorama delle detrazioni

Casa, il panorama delle detrazioni

Roma, 30 ottobre 2021 - Come si può usifruire dei bonus per l’edilizia, nella versione riveduta e corretta uscita dall’ultimo Consiglio dei ministri? Chi può richiederli e quali sono le regole da rispettare? Ecco una mini-guida agli incentivi.

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Superbonus resta

Resta il "principe" delle agevolazioni, con la sua maxi-detrazione al 110%. Incentiva gli interventi per l’efficienza energetica degli edifici, quelli antisismici e perfino l’installazione di impianti fotovoltaici o infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici (ma solo se ’trainati’ da altri interventi).

Cosa cambia per i condomini

Dall’anno prossimo la platea dei beneficiari sarà divisa in due. Da un lato i condomini, gli Iacp e le cooperative: per queste tipologie le regole resteranno le stesse di oggi, almeno fino al 2024, quando scatterà un décalage degli sconti. La maxi detrazione, infatti, resterà al 110% per le spese sostenute fino al 31 dicembre del 2023. Dall’anno successivo si ridurrà al 70% per attestarsi, poi, al 65% nel 2025.

Villette e monofamiliari 

Il Superbonus, invece, diventa meno abbordabile per gli interventi negli edifici unifamiliari. La maxi detrazione è stata estesa fino al 31 dicembre del 2022, ma con due paletti molto rigidi. Il primo: la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata (Cila) deve essere stata presentata entro settembre 2021. Il secondo: l’Isee dei proprietari non deve superare i 25mila euro annui sulle unità immobiliari adibite ad abitazione principale. In tutti gli altri casi, il termine per concludere i lavori e ottenere lo sconto resta il 30 giugno 2022.

Bonus facciate 

La buona notizia è che il bonus per rifare il look ai nostri edifici è salvo. La cattiva è che è stato fortemente ridimensionato. Per le spese sostenute fino al 31 dicembre di quest’anno lo sconto sull’Irpef o sull’Ires resta al 90%. Dal 2022 l’incentivo scende, invece, al 60%. Il bonus finanzia gli interventi per il recupero e il restauro della facciata esterna degli edifici esistenti. Non copre, invece, i lavori per le facciate interne, se non visibili dall’esterno. Dal 2023, si torna al bonus ristrutturazioni al 50% oppure per ottenere il Superbonus ridotto del 65% bisognerà fare il «cappotto energetico»: non basterà solo tinteggiare.

Gli altri sconti 

Sono stati, invece, stabilizzati, fino al 31 dicembre 2024 gli altri incentivi che, sia pure in maniera meno generosa, sono stati utilizzati fino ad oggi per le ristrutturazioni. In particolare, la detrazione Irpef al 50% per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio (con un limite di spesa a 96mila euro), l’Ecobonus "ordinario" al 50, 65 e 70% per la riduzione del rischio sismico e per la riqualificazione energetica e, infine, il Sismabonus, anche qui con detrazioni che variano dal 50 all’85% a seconda degli interventi previsti.

Lavori nei giardini

Resta in vigore per altri tre anni anche il cosiddetto "bonus verde", la detrazione Irpef al 36% fino ad un massimo di 5.000 euro sulle spese sostenute per la sistemazione a verde di aree private, comprese le pertinenze, le recinzioni, gli impianti di irrigazione, la realizzazione di pozzi, le coperture a verde e i giardini pensili. Come per gli altri sconti, serve saldare i lavori con un sistema di pagamento tracciabile, ad esempio una carta di credito, un bancomat oppure un bonifico o un assegno bancario o postale.

Mobili ed elettrodomestici 

Continuano per altri tre anni gli sconti destinati a coloro che ristrutturano casa e rifanno l’arredo. Potranno usufruire di una detrazione pari al 50% della spesa sostenuta, da spalmare su 10 quote annuali di pari importo. Lo sconto riguarda mobili, grandi e piccoli elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A per i forni, E per le lavatrici, le lavastoviglie e le lavasciugatrici. Ma attenti: la spesa massima ammissibile si ridurrà dagli attuali 16mila euro a 5mila euro.