Sabato 20 Aprile 2024

Studiare, informarsi e fare pratica «Il trading online è un’attività non adatta ai giocatori d’azzardo»

MILANO

SETTEMBRE, si sa, è il tempo degli inizi e dei buoni propositi, il mese in cui siamo più propensi a cominciare un nuovo impegno o far partire una nuova attività: la dieta, lo studio dell’inglese, la palestra e anche, perché no, il trading online. E che Giovanni Lapidari sia il mastro bottegaio giusto per apprendere i segreti del trading, non v’è dubbio. Nel settore finanziario dal 1979, Lapidari è uno dei più conosciuti analisti dei mercati e formatore di trader in Italia. Recentissimo è il suo libro ‘Trader si diventa. Matematica e consapevolezza per operare sui mercati finanziari’.

Qual è allora l’ABC del trading online? Da cosa si deve partire per iniziare?

«La primissima cosa da fare è un esame di coscienza: ‘Ho la mentalità giusta per fare l’imprenditore del denaro?’. Attenzione, perché se non si parte da qui si rischia davvero grosso».

Perché tutta questa cautela?

«È più che giustificata. Il trading è un’attività che non si fa da soli giocando a palla contro il muro. Anche se non le vediamo, dall’altra parte dello schermo ci sono tantissime persone, che perlopiù stanno facendo tutt’altro che ‘giocare in Borsa’, ma stanno investendo come operatori professionali quantità pazzesche di loro risparmi e di quelli della loro clientela. Quindi da un lato ci siamo noi, dall’altro dei veri imprenditori dei mercati, gente che fa questa attività estremamente complessa e competitiva come lavoro, per ricavarne un utile, e non come hobby».

La passione e la voglia di fare guadagni extra quindi non bastano…

«Per nulla. Non c’è spazio per i dopolavoristi e i giocatori d’azzardo. Cose tipo: ‘Proviamo a vedere se comprando le Fiat guadagno’. Il signor Rossi del piano di sopra o la casalinga di Voghera è meglio che stiano lontani dal trading, a meno che…»

A meno che?

«A meno che non decidano che sì, la mentalità per fare gli imprenditori del proprio denaro ce l’hanno. Forse le mie parole possono sembrare eccessivamente dure, ma so che forse i miei avvertimento potranno impedire a molte persone di rovinarsi. Poi, certo che la passione e la voglia di arrotondare ci vogliono, per carità. Ma servono per accendere il motore all’inizio. Dopo serve altro».

Una volta capito che si ha la testa e lo stomaco per fare trading, che si deve fare?

«Quando si capisce che ci si misurerà con professionisti e che occorre voler imparare, il passo naturale successivo è quello, nemmeno a dirlo, di studiare. Ci sono alcuni libri validissimi per principianti. Insomma, la matematica finanziaria richiede un minimo di impegno per capire come si tracciano due linee su un grafico. Ma non basta».

Non basta studiare?

«No, perché alla teoria deve seguire l’applicazione. Occorre aprirsi una piattaforma in demo dove cominciare a mettere in pratica senza rischi ciò che si può trovare sui manuali. Dobbiamo vedere se siamo capaci, guardando un grafico di Borsa, di trovare quello che abbiamo imparato nei libri. I primi tempi sarebbe meglio farsi assistere da un bravo professionista, e poi proseguire da soli. Infine consiglio caldamente di leggere tutti i giorni i giornali economici: dobbiamo essere in grado di seguire la cronaca, sapere quando le banche centrali alzano o diminuiscono i tassi, eccetera».

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